"La Conferenza delle Regioni ha oggi aggiornato le linee guida per la riapertura di alcune attività in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione. Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del CTS che ci auguriamo arrivi il prima possibile  per permettere, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, al Paese di imboccare la strada del ritorno alla normalità. Su questo versante  il Governo può contare sulla massima collaborazione da parte delle Regioni: riteniamo infatti fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi.Stiamo infine valutando anche altre linee guida per le ulteriori attività produttive soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio. Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona, - parrucchieri, estetisti -, attualmente chiuse nelle zone rosse possano con l’attuazione di rigidi protocolli riprendere il loro lavoro in sicurezza".

Questo è quanto ha dichiarato giovedì annuncia il Presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, a supporto del documento licenziato dalla Conferenza sulle riaperture delle attività, nello specifico quelle relative a ristorazione, palestre, piscine, strutture termali,  cinema e spettacoli dal vivo.

Le proposte presentate dalle regioni fanno seguito alle manifestazioni di protesta dei giorni scorsi da parte di ambulanti, partite Iva, esercenti, ristoratori, mercatali... oltre ai lavoratori dello spettacolo. Proteste dettate dalla necessità e dalla disperazione che, come sempre capita in questi casi, alcuni partiti, direttamente o indirettamente, hanno cercato di far proprie, proponendosi come garanti e possibili unici risolutori delle recriminazioni portate in piazza, come ben dimostrano le dichiarazioni del segretario della Lega, Matteo Salvini:

"La richiesta che la Lega oggi porterà al presidente Draghi è che tutti i soldi nel nuovo Decreto Imprese vengano destinati a commercianti, artigiani, partite IVA e lavoratori autonomi, dimenticati dal passato governo. E poi calendario serio e preciso di riaperture. Se la situazione è migliorata in metà Paese, in metà Paese bisogna tornare alla vita: questo è l’unico, vero rimborso". 

È lo stesso personaggio che in passato si rifiutava di portare mascherine, ammassava la gente ai suoi comizi per le amministrative e faceva intendere che oramai il contagio era un ricordo... E se la situazione di quegli esercenti è disperata, in parte anche lui vi ha contribuito. Nonostante ciò, adesso si propone come loro paladino, facendo credere che se il contagio diminuisce in alcune aree, in quelle si possa tornare ad una quasi normalità. Naturalmente, senza ricordarsi o forse senza neppure sapere che cosa sia accaduto in Sardegna poco tempo fa, regione che da bianca è divenuta di nuovo rossa in un batter d'occhio... proprio grazie alle riaperture.

Ma queste, per un propagandista sono solo quisquilie, finché c'è gente che gli dia credito.