Di Vincenzo Petrosino - Medico Chirurgo- spec. in Chirurgia Oncologica -SALERNO

Il 26 Agosto su Obesity review  un gruppo di ricercatori ha raccolto dati da decine di articoli sottoposti a revisione paritaria che hanno considerato 399.000 pazienti. Dall'analisi di tali dati hanno scoperto che le persone con obesità, che hanno contratto la SARS-CoV-2, avevano il 113% in più di probabilità, rispetto alle persone con parametri di peso nella normalità, di essere ricoverate in ospedale, il 74% in più di probabilità di essere ricoverate in terapia intensiva e il 48% in più di probabilità di morire.

Sin dall’inizio della pandemia alcuni  studi facevano rilevare che molti pazienti affetti da Covid-19 erano soggetti obesi, anzi si è visto che anche solo le persone in sovrappeso erano a maggior rischio. 

La biologia dell'obesità include la ridotta immunità, l'infiammazione cronica e il sangue incline a coagulare, situazioni che possono peggiorare la  Covid-19.

Le persone con obesità hanno infatti già maggiori probabilità rispetto alle persone di peso normale di avere altre malattie (cardiache, polmonari, diabete) che sono  certamente fattori di rischio indipendenti per rendere più grave la Covid.

Un recente studio della Tulane University su 287 pazienti Covid ospedalizzati ha scoperto che la stessa sindrome metabolica aumenta sostanzialmente i rischi di ricovero in terapia intensiva, ventilazione e morte.

Il più grande studio descrittivo mai condotto su pazienti Covid-19 ospedalizzati negli Stati Uniti, pubblicato come preprint il mese scorso dai ricercatori di Genentech, ha rilevato che il 77% di quasi 17.000 pazienti ospedalizzati erano in sovrappeso (29%) o obesi (48%). 

Un primo fattore a sfavore degli obesi è il grasso addominale che causa una compressione del diaframma e quindi delle vie aeree. Questo volume polmonare ridotto porta al collasso delle vie aeree nei lobi inferiori dei polmoni.

Altri problemi nelle persone obese sono rappresentati dalla ipercoagulabilità del sangue e dall'immunità  che si indebolisce, spiengabile in parte con il fatto che le cellule adipose si infiltrano negli organi in cui vengono prodotte e immagazzinate le cellule immunitarie, come la milza, il midollo osseo e il timo.

Inoltre i soggetti obesi soffrono anche di una "infiammazione cronica di grado basso".  Le cellule adipose producono diversi messaggeri chimici, le citochine, che innescano l'infiammazione. Altri  messaggeri chimici provengono da cellule immunitarie chiamate macrofagi che penetrano per ripulire le cellule adipose morte e morenti. Tutti questi effetti  possono aggravare l'attività incontrollata delle citochine che caratterizza una Covid-19 grave. 

Le persone con obesità dovrebbero prestare particolare attenzione al contagio per evitare di ammalarsi, oltre a fare esercizio e perdere anche un po' di peso può migliorare la salute metabolica di una persona con obesità, riducendo le possibilità di sviluppare una forma grave di Covid in caso di infezione.
 


Per avere maggiori informazioni

www.sciencemag.org/news/2020/09/why-covid-19-more-deadly-people-obesity-even-if-theyre-young