Sanremo 2025 si è confermato un Festival di grande successo, capace di abbracciare e celebrare una vastità di generi musicali e il merito, di questa riuscita impeccabile, va a Carlo Conti, che ha saputo unire generazioni diverse, con una selezione attentamente curata. Si vede che se ne intende di musica. Un grande esperto e professionista.
Rispetto al suo predecessore, Amadeus, che ha lasciato un segno indelebile in cinque edizioni, Conti si è distinto per la sua coerenza nel rispetto degli orari, un aspetto cruciale che ha reso la kermesse più fluida e piacevole da seguire, culminata, nella serata di sabato 15 febbraio, con la vittoria di Olly. Secondo Lucio Corsi e terzo Brunori Sas. Grande ovazione per Giorgia che, arrivata sesta, nonostante lo sdegno di chi la desse come vincitrice, è stata travolta e tributata da un'inestimabile ondata di affetto.
Sul piano della conduzione, ha brillato Geppi Cucciari, che ha saputo portare un tocco di freschezza e ironia, senza sminuire il contributo di Antonella Clerici, Gerry Scotti, Alessia Marcuzzi e di tutti gli altri che si sono avvicendati sul palco dell'Ariston. È stato un Sanremo di grandi ascolti, che ha saputo attrarre l'attenzione del pubblico con performance memorabili e di grande impatto interpretativo.
Tra i brani in gara, Achille Lauro ha presentato un pezzo emozionante e bellissimo che meritava di essere sul podio, mentre Gaia ha conquistato le radio con un ritornello orecchiabile e coinvolgente. I Coma_Cose si sono candidati a diventare il tormentone dell'estate, mentre Francesco Gabbani ha emozionato con una ballad che riflette la sua maturità artistica. Willie Peyote ha avuto il coraggio di affrontare temi sociali in un contesto che, spesso, si limita a "sole, cuore, amore", portando una ventata di freschezza critica. Rose Villain, nulla di che. Brano fotocopia a quello presentato l’anno precedente.
Clara ha confermato di avere una bella voce e ottima presenza scenica. Massimo Ranieri, un brano senza lode e senza infamia, alla Ranieri. I The Kolors sono loro, in tutto e per tutto, strizzando l’occhio alle radio. Bresh, forse, un brano troppo melodico. Si sarebbe preferito qualcos’altro.
Marcella Bella è stata coraggiosa a gettarsi nella mischia e osare con un genere moderno. Andrà molto forte. Tony Effe sarebbe stato meglio essere sé stesso, piuttosto che ricalcare, in peggio, Califano. Francesca Michielin apprezzabile per il coraggio dimostrato. Vanta un percorso musicale che sembra essersi fermato. Shablo feat. Guè, Joshua, Tormento sono stati la vera quota rap. Coerenti. Serena Brancale è stata straordinaria. Ha portato allegria e freschezza. Ne avevamo tanto bisogno. Alcuni artisti, come Noemi e Irama, hanno offerto brani che, pur essendo di qualità, non hanno aggiunto nulla di nuovo al loro repertorio. Rkomi ha presentato un pezzo radiofonico, ma non ha del tutto convinto con la sua esecuzione.
Brunori Sas ha brillato per la sua profondità emotiva, consolidandosi come il cantautore per eccellenza di questa edizione. Tra le nuove promesse, Sarah Toscano si è fatta notare per la sua personalità, con bel brano che funzionerà in radio, mentre Joan Thiele ha sorpreso con la sua abilità di cantare e suonare. Fedez ha portato un brano sincero, pur non risultando tra i suoi migliori, a mio avviso, mentre Simone Cristicchi ha presentato un pezzo che si presterebbe meglio a un Premio Tenco, non a un festival di tale levatura come Sanremo che ha suscitato un effetto drammatico. Troppa tristezza e sofferenza.
Elodie ha lasciato il segno, con un brano perfetto per l'Eurovision e la sua presenza scenica è stata impeccabile. Lucio Corsi si è rivelato una delle vere e piacevoli scoperte del festival. Bravissimo! Ne sentiremo parlare. Rocco Hunt è tornato alle sue origini. Olly non era da vittoria. Il suo brano non ha comunicato nulla di che. Deludente! Non si può non menzionare Giorgia, la cui performance è stata straordinaria e che meritava la vittoria.
I Modà, sebbene avessero buone intenzioni, non sono riusciti a lasciare un'impronta duratura con una canzone che, purtroppo, è risultata piatta. Non sono mancati i bei momenti di intrattenimento nelle cinque serate, come quelli offerti da Nino Frassica, Katia Follesa, Geppi Cucciari. Da ricordare l'indimenticabile ed emozionante serata delle cover suggellata dalla vittoria di Giorgia con Annalisa, con il brano di Adele "Skyfull".
Tutto sommato, è stato un bellissimo Festival, che ha saputo mescolare tradizione e innovazione, confermando la propria rilevanza nel panorama musicale italiano e dimostrando che la qualità delle canzoni è la vera protagonista della manifestazione. In questo, Carlo Conti ci è riuscito alla perfezione e non poteva essere altrimenti, vista la sua innata predisposizione alla qualità e alle cose fatte con cura certosina e meticolosa che l'hanno portato all'ottima riuscita di un Sanremo che ricorderemo con la consapevolezza di aver ascoltato dei bei brani che allieteranno le nostre giornate.
Adesso, che la macchina di Carlo Conti è ripartita alla grande, non ci resta che aspettare l'anno prossimo, per un altro festival di grande spessore, come questo appena passato.