"Dopo ieri, come Parlamento e come partiti e forze politiche, ci giochiamo la credibilità in base al modo attraverso il quale daremo seguito agli impegni contenuti nel discorso del Presidente Mattarella.
Li abbiamo applauditi con scroscianti e ripetute ovazioni. Se rimanessero lettera morta, la politica tutta perderebbe forza. Soprattutto meriterebbe il biasimo che spesso e da tempo serpeggia nella nostra società. Il mio appello è: troviamoci a discutere rapidamente dello strumento parlamentare più idoneo e decidiamo insieme le forme concrete con cui, nell’ultimo anno di legislatura, si può davvero dare attuazione alle sollecitazioni espresse in quello straordinario discorso".

L'appello del segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, è stato rilanciato dalle capogruppo dem a Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, che hanno scritto una lettera ai Presidenti delle rispettive camere, avanzando la proposta di una sessione dedicata ad un dibattito parlamentare sul seguito da dare al discorso di Mattarella per trasformare "gli applausi scroscianti in atti concreti".

Tradotta in parole povere, la proposta del Pd può essere riassunta in questi termini: noi parlamentari veniamo eletti per assicurarci uno stipendio per cinque anni promettendo alle persone che ci hanno dato il voto di lavorare su temi di cui non sappiamo nulla, di fare cose che non siamo in grado di fare o che non abbiamo intenzione di fare... insomma, i nostri programmi sono solo delle proposte acchiappavoti che valgono quel che valgono... e allora perché, quando manca un anno alla fine della legislatura, stavolta non decidiamo di fare qualcosa di concreto seguendo le indicazioni del capo dello Stato? Così, tanto per cambiare. Inoltre, se riuscissimo a fare qualcosa di buono, magari gli italiani potrebbero anche tornare a votare... hai visto mai? 

C'è un'ultima considerazione che è implicita nella proposta del Pd.

Il premier Draghi lo ha scelto Mattarella e i partiti lo hanno supinamente accettato. Il Parlamento, e di conseguenza il Governo, secondo il Pd dovrebbero adottare come programma ciò che ha detto Mattarella nel messaggio in occasione del giuramento per il secondo mandato. A questo punto è evidente che in Italia è nato, di fatto, il presidenzialismo... senza neppure metter mano ad una riforma costituzionale. 

C'è però una questione che in tutto questo rimane sospesa. Ma perché gli italiani dovrebbero disturbarsi ad andare a votare dei politici che dicono di voler mettere in atto determinati programmi se poi i programmi li mettono in atto Napolitano e Monti ieri, e Mattarella e Draghi oggi... in base a ciò che al momento ritengono più opportuno?

Questo, però, Letta, Serracchiani e Malpezzi non lo hanno spiegato.