Sarà probabilmente bagnata l'inaugurazione del San Giorgio, il nuovo ponte costruito a Genova a tempo di record in sostituzione del ponte Morandi, il cui crollo, avvenuto il 14 agosto 2018, causò la morte di 43 persone. 

E proprio per rispettarne la memoria, quella organizzata oggi non sarà una festa, ma una cerimonia sobria, come richiesto dai parenti delle vittime che comunque non vi parteciperanno.

A prendervi parte saranno, invece, le principali autorità locali con in testa il presidente della Liguria, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova Marco Bucci che, in qualità di commissario, ha gestito i lavori di ricostruzione. E, naturalmente, non mancheranno neppure le massime cariche dello Stato, fra cui il premier Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnati da alcuni ministri, tra cui quello dei Trasporti, De Micheli.

Il ponte sarà aperto al traffico a partire da mercoledì.

Come riassunto da RINA S.p.A., che per il ponte San Giorgio ha svolto il ruolo di Project Management Consultant, sono trascorsi solo 15 mesi per la sua ricostruzione, compresi i lavori di demolizione dei resti del ponte Morandi. Un risultato ottenuto con 20 cantieri operativi in contemporanea, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, senza alcuna interruzione per quasi due anni e l'unica chiusura nel giorno di Natale del 25 dicembre 2019. 

Realizzato su un progetto dell'architetto Renzo Piano, il nuovo ponte San Giorgio è lungo circa 1067 metri e alto 44. Il  ponte si appoggia su 18 pile in calcestruzzo armato, distanziate 50 metri l'una dall'altra, fatta eccezione per le 3 centrali che presentano una distanza di 100 metri. 

Il montaggio dell'impalcato metallico è avvenuto con gru (singole o in coppia) per le porzioni da 50 metri, e con gli strand jacks per le porzioni da 100 metri. Inoltre, le porzioni di impalcato delle spalle sono state sollevate in sezioni. 

E l'emergenza Covid non ha rallentato i lavori, nonostante i protocolli necessari a mitigare il rischio di contagio, compresa la formazione del personale e le misure di autoprotezione, compreso il controllo giornaliero e sistematico della temperatura corporea, le turnazioni a gruppi per poter eseguire prontamente l'isolamento in caso di necessità, la tracciatura giornaliera dei contatti e il monitoraggio dell'applicazione delle procedure.

Così, 720 giorni dopo la tragedia del 14 agosto, Genova ha un nuovo ponte. Una specie di miracolo per l'Italia.


Nota. Le fote sono state fornite dal PMC Rina