l dipinto che vedete nasce dalla sapiente arte di Viktor Michajlovič Vasnecov, artista russo del tardo ‘800. Decorò anche la cattedrale di Kiev, in Ucraina. Questi, invece, sono i 4 cavalieri dell’apocalisse, una sua opera del 1887. Indubbiamente un suggestivo intreccio del caso, che scuote la nostra attenzione sugli avvenimenti di attualità.

Ovunque e per qualunque ragione la guerra è letame! Concime di sofferenza e morte. Non la stiamo scoprendo oggi e sappiamo benissimo che è così da sempre; sappiamo che è orrore puro. Indirettamente, dai libri di storia o attraverso il racconto di persone che l’hanno vissuta, come Sami Modiano.

Lui, come Liliana Segre e altri pochi sopravvissuti ai campi di sterminio nazifascisti, testimoniano una versione ancora più efferata della guerra. Un’inenarrabile sequenza di avvenimenti così drammatici da far brillare gli occhi di autentiche lacrime ai giovani di un liceo classico di Roma, ospiti ieri dello speciale TG5 trasmesso da Focus. Giovani che hanno dialogato proprio con Sami Modiano e le memorie dei momenti strazianti che è stato costretto a vivere.

Con la lucidità del saggio, il portamento educato e gentile, la commozione continua che faceva vibrare ogni singola molecola in quello studio, Sami si è preso cura dei ragazzi che volevano entrare nei suoi racconti di guerra, di odio, di sterminio insensato di innocenti. Se ve lo siete perso vi consiglio vivamente di rivederlo: “Con Sami, per non dimenticare”.

Credete che in questo momento nel mondo non stiano accadendo cose simili?
La guerra è uno schifo totale, comunque si soffra o si muoia. Velocemente piuttosto che tribolando l’inferno terreno.

Ma sui tanti conflitti oggi spicca quello ucraino, del quale si parla praticamente in esclusiva. Perché questo conflitto fa tremare il mondo a causa di un “privilegio”: la posizione economica e geografica strategica dell’Ucraina.

Perché si è acceso quest’ennesimo e pericolosissimo conflitto, sapendo che la guerra è quell’orribile strumento di sterminio di innocenti che nessuno si sogna di voler evocare? E’ la domanda che molti si pongono, addossando ovviamente la colpa a Putin: l’aggressore. E si fanno dibattiti infiniti, purché trionfi una verità: «La Russia è l’aggressore… La NATO si è espansa troppo, minaccia il territorio russo... Gli USA fanno i “poliziotti” del mondo da mezzo secolo, aggredendo chiunque… La NATO deve aiutare Zelensky, l’aggredito… I Russi hanno liberato i deportati di Auschwitz… Gli americani aggredirono il Vietnam… Cosa c’entra censurare l’arte russa… Se forniamo armi Putin si calmerà… Se l’occidente insiste con le armi i russi inizieranno a usare le atomiche tattiche… L’orologio del giudizio universale è a 90 secondi dalla fine… E’ giusto che Zelensky parli a Sanremo… No, non è giusto… Manifestiamo… Non manifestiamo...».

Basta, signori! La guerra va avanti da un anno, purtroppo.

Non doveva succedere. Ma dal momento che è successo non ha più nessuna importanza trovare una verità o soluzioni militari tattiche. Alle responsabilità ci si penserà dopo, perché oggi non esiste alcuna tattica che tenga di fronte a una verità incontrovertibile: la Russia non accetterà di perdere questa guerra; e la NATO non accetterà che la Russia vinca la guerra. La tattica può solo rallentare quest’epilogo di assoluta evidenza, ecco perché le lancette di quell’orologio sono giunte a 90 secondi dalla fine!

Non siamo mai stati così vicini alla magnificazione della stupidità umana. E l’unica cosa su cui si può ragionare è proprio questa: chi è il più idiota tra i contendenti?

Putin, dal canto suo, è l’idiota cosciente (ma non folle) di aver acceso un conflitto dal quale non avrebbe mai potuto tornare indietro. Non si è certo illuso di prendere l’Ucraina del tutto indisturbato, perché avrebbe fatto prima a pigiare qualche bottone e farla finita subito. Quindi qualcosa la vuole, ed è perfino disposto a rischiare un conflitto mondiale. Questa è la cosa ovvia, e se negata da chicchessia rileverebbe un serio disturbo cognitivo del chicchessia di turno.

La NATO, d’altro canto, è l’idiota che non chiede a Putin cosa vuole! Avendo anche la gravissima responsabilità di non aver compreso la determinazione del signore in questione. E’ dunque la parte più interessata a negoziare. Ma non lo fa. Vuole piegare Putin (così racconta alla gente comune). Ma tutto ciò che può riuscire a fare una NATO che minimizza i negoziati è quella di far stagnare il conflitto in un Vietnam occidentale a ruoli invertiti (e per certi versi lo è già).

Tutti dovranno perdere qualcosa se si vuole uscire vivi da questa situazione.

Nel frattempo c’è chi l’opportunità di uscirne vivo l’ha già persa. Ogni nuovo e inutile giorno di altrettanto inutili dibattiti sugli arsenali militari, la gente muore, soffre, viene torturata, abusata, ogni sorta di innocente patisce il gioco al massacro che i contendenti – che pure ci guadagnano qualcosa – hanno deciso per loro. Patimenti che si riverberano in tutto il mondo, sebbene in misura che non può essere minimamente paragonata a chi quella guerra, e altre come quella, la sta vivendo in diretta, con missili, bombe e proiettili che gli piovono dentro casa.

Noi in Italia «dobbiamo produrre più armi per aiutare l’Ucraina» – dice Crosetto – perché «se i tank russi entrassero a Kiev sarebbe certamente la terza guerra mondiale».

LO E’ GIA’! Signor Crosetto.
Perché non si arrenderà nessuno senza negoziati. Nessuno.

A noi comuni mortali cosa resta da fare? Parlarne! Comunicare questa realtà ovunque e con tutti i mezzi della vita ordinaria e della vita digitale sui social. Reclamare e manifestare per l’inizio immediato di negoziati diplomatici permanenti, come condizione imprescindibile all’invio di armi e a qualunque altra misura e tattica bellica che viene oggi perseguita in via praticamente esclusiva.

Questo non è pacifismo. E’ buon senso!