Nella corsa a sindaco di Roma i canovacci saltano, i candidati fioccano come se piovesse, e nel casellario giudiziario ci sono troppi nomi. Impossibile accontentare tutti.
Il “grande vecchio” Silvio, boss in declino, spariglia le carte: Bertolaso ha perso il ruolo del protagonista. Da ieri, l’uomo straordinario è solo una bravissima persona e non è più il candidato ideale. Proclami e gazebarie? Uno scherzo. Salamelecchi e foto coi bambini? Solo improvvise e arbitrarie incursioni dell’ex capo della protezione civile in anonime prime comunioni di Tor Pignattara.