In occasione della giornata internazionale dei diritti dei migranti, Doxa ha reso noti i risultati di una ricerca volta a verificare quale sia l'atteggiamento degli italiani nei confronti del fenomeno dell’immigrazione.

8 italiani su 10 hanno affermato di essere «molto o abbastanza preoccupati» sull'argomento, mostrando una stessa identità di vedute tra le diverse aree geografiche o, ancora, tra città grandi, centri medi e piccoli comuni. Unica eccezione è rappresentata da coloro che hanno un livello di scolarizzazione più elevato rispetto alla media (laureati), dove la percentuale scende al 64%, contro una media nazionale del 78%.

Ma la ricerca sembra però indicare che lo spirito d’accoglienza non è in discussione. Infatti, per 7 italiani su 10 chi scappa da guerre e terrorismo «va accolto». E nelle grandi città, sopra i 100 mila abitanti, la percentuale dei favorevoli sale al 75%. Non solo. È curioso notare come alla domanda su un eventuale ordine del Prefetto di ospitare dei migranti nel proprio quartiere, il livello di preoccupazione scende al 45% su base nazionale.

Come è già stato fatto notare in precedenza, molto più «aperti ad ospitare i migranti» risultano i laureati (26% di tasso di preoccupazione), ma anche i giovani (41% i «preoccupati» under 35) e i residenti nelle grandi città (40% nei centri con oltre 100.000 abitanti, contro il 48% dei piccoli comuni fino a 10.000).

Che lo spauracchio nei confronti di chi viene da lontano sia legato a un luogo comune?

Per l’80% degli italiani è necessario distinguere tra profughi e immigrati regolari (da una parte) e irregolari (dall’altra), con il picco maggiore - dell’87% - che si raggiunge tra i residenti delle regioni del Nord-Est.

Per il 44% degli italiani «gli immigrati rappresentano una risorsa per il nostro Paese». Una convinzione che pervade il 49% degli intervistati tra i 35 e i 54 anni d’età ossia la fetta più ampia della popolazione attiva italiana. Un dato sorprendente? A quanto pare no. Risulta infatti piuttosto contenuta l’idea secondo cui gli immigrati rappresentino una minaccia per l’occupazione. A pensarlo è meno di un italiano su tre. Con una differenza però piuttosto marcata tra Centro/Nord e Sud+Isole (30% contro il 39%).

Ma il vero problema per gli italiani relativo al tema immigrazione risulta essere soprattutto la questione sicurezza. Il problema più sentito su scala nazionale infatti è quello relativo all’ordine pubblico, con il 60% del totale intervistati «molto o abbastanza preoccupato». Solo i 15-34enni sembrano avvertire meno tale timore: in quella fascia d’età la preoccupazione scende al 50%. Mentre tra i 35-54enni il livello d’allarme sale al 64%. I più preoccupati sul fronte sicurezza sono gli abitanti del Nord-Est con un picco del 69%. E quelli dei centri urbani di taglia «media», ossia dai 10.000 ai 100.000 abitanti: 66%.

Mediamente elevato, infine, risulta essere il livello di preoccupazione circa la diffusione di malattie sul nostro territorio: la teme il 49% del campione, con forti differenze fra gli intervistati in possesso di una laurea (25%) e quelli con un titolo di licenza media inferiore (60%).