La Federdistat-Cisal Vigili del Fuoco continua con lo stato di agitazione
Vogliono impedire al Sindacato di fare il Sindacato e ai Vigili del Fuoco di decidere ed essere protagonisti del loro futuro non è accettabile tutto questo!
Quando si parla di retribuzioni, di pensioni, di previdenza complementare, è il Sindacato che deve rappresentare il lavoratore, ci troviamo dinnanzi all’arroganza del potere politico e dei Vertici del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. Sono stati persino respinti gli emendamenti di quella parte di politica che ha cercato di favorire la partecipazione attiva dei rappresentanti dei lavoratori, ora c’è il rischio concreto che il Fondo per la Valorizzazione dei Vigili del Fuoco si trasformi in una beffa, proprio per gli uomini e le donne del Corpo Nazionale che ogni giorno rischiano la propria vita.
I Vigili del Fuoco sono stati già beffati quando sono spariti i 216 milioni promessi e si sono rese necessarie azioni di forte protesta davanti a tutte le prefetture d’Italia e la proclamazione di ben quattro giornate di sciopero nazionale di categoria, per portare da 10 a 165 milioni di euro le risorse destinate ai Vigili del Fuoco. Ci aspettiamo adesso che quella parte politica che ha fatto si che le risorse per i Vigili del Fuoco fossero incrementate, che ha inteso valorizzare il ruolo del Sindacato presentando emendamenti che consentissero l’attivazione dello strumento negoziale, non si fermi proprio ora.
Nella giornata del 25 Febbraio si è svolto il tentativo obbligatorio di conciliazione a seguito dello stato di agitazione proclamato dalla *FEDERDISTAT VV.F CISAL*.
Il Segretario Generale *Antonio Barone*, il Segretario Nazionale *Nicola Basile* e il Cordinatore Nazionale Operativi e Ispettori Vigili del Fuoco *Vincenzo Cuttone* hanno immediatamente rappresentato al tavolo che le politiche retributive devono articolarsi, specie in questo particolare momento storico, tenendo in considerazione alcuni aspetti prioritari che le costituiscono e tra questi:
- La posizione previdenziale quale strumento atto a garantire ai Vigili del Fuoco la disponibilità futura di una pensione adeguata;
- Gli sviluppi di carriera, ovvero l’insieme delle politiche di incentivazione che siano basati non solo su sistemi remunerativi ma anche extra-economici.
Dalla combinazione di queste componenti deve, dunque, trovare fondamento un sistema retributivo efficace ma, soprattutto, equo. L’esiguità delle risorse che alimentano il cosiddetto Fondo per la Valorizzazione del Corpo Nazionale (rispetto ai 216 milioni promessi) risultano, invece, assolutamente insufficienti. Dunque, il principio dell’equiparazione non risulta funzionale ad una corretta articolazione delle politiche retributive, non rispondendo in maniera adeguata, equa ed efficiente alle esigenze dei Vigili del Fuoco.
Lo strumento negoziale rappresenta, in ragione di ciò, una condizione necessaria affinché le politiche retributive, in particolare tra i diversi ruoli e le diverse qualifiche, ovvero tra chi svolge la stessa mansione, siano basati non solo su criteri oggettivi, ma soprattutto ampiamente condivisi dagli stessi interessati, attraverso il ruolo di rappresentanza del Sindacato che implica la gestione attualizzata di interessi aggregati.
Non può esservi il necessario fenomeno rappresentativo se si esclude un rapporto tra soggettività distinte. Altrettanto accadrebbe con la svalutazione delle dinamiche negoziali, che porterebbe ad un eccessivo sbilanciamento fra le articolazioni delle politiche retributive, così come indicate in precedenza, ad evidente danno dei Vigili del Fuoco che rischiano quotidianamente la propria vita.
Abbiamo dovuto, dunque, prendere atto della più totale chiusura e contrapposizione rispetto ad una partecipazione attiva del Sindacato. Non hanno voluto tenere in debita considerazione nemmeno la condizione di stallo rispetto alle progressioni di carriera, per i quali era stata avanzata esplicita richiesta di una sanatoria.
A ciò si aggiunga l’assenza di una idonea copertura assicurativa per gli infortuni e le malattie professionali e la mancanza di garanzie di un reale riconoscimento dell’alto rischio a cui sono esposti i Vigili del Fuoco nell’ambito dell’attività di soccorso tecnico urgente che non può essere paragonata ad alcun Corpo dello Stato. Questo anche a tutela di coloro che hanno perso la propria idoneità e per i quali si rende necessario un istituto che non può essere parametrato al ruolo ma direttamente riconosciuto al personale Vigile, Capo Squadra, Capo Reparto e Ispettori Antincendio.
*Per tali ragioni la FEDERDISTAT VV.F. CISAL ha rispedito al mittente la richiesta di conciliare*.
Uniche note positive sono state rappresentate dalla volontà di risolvere il problema dell’obbligo di permanenza di 5 anni nella sede di prima assegnazione (nelle more della revisione normativa attraverso mobilità straordinarie) e dell’anticipo da parte dell’Amministrazione delle spese sostenute dal personale in caso di infortunio.
Il Vice Ministro *Vito Crimi*, in rappresentanza del Governo, ha annunciato, in linea con le politiche restrittive di un tempo che speravamo fossero ormai superate, che politica e vertici ministeriali intendono agire unilateralmente, imponendo alle lavoratrici e ai lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco tempi e modi per la distribuzione delle risorse conquistate dopo una lunga battaglia sindacale e assegnateci dalla legge di Bilancio 2020.
La *Federdistat-Cisal VV.F.* ribadisce con fermezza che le risorse debbono essere elargite in tempi brevi a tutto il personale attraverso il classico percorso di negoziale tra le parti.
Una nostra vertenza per evitare che il Dipartimento possa scegliere autonomamente e di armonizzare le retribuzioni del personale del Corpo con quelle degli altri Corpi dello Stato favorendo così solo le qualifiche apicali.
Serve valorizzare la professionalità e le competenze delle qualifiche più basse e più bisognose, in particolare quelle più esposte: Vigili, Capi Squadra, Capi Reparto e Ispettori Antincendio.
Bisogna valorizzare la professionalità dei lavoratori e coinvolgere le parti sociali. L’amministrazione intende distribuire, autonomamente e senza negoziare con i sindacati, le risorse previste dalla Legge di Bilancio 2020. Una distribuzione che si limiterà a omologare le retribuzioni di tutti i Corpi di Polizia, senza distinzioni di professionalità. Una decisione che non solo non condividiamo ma con la quale viene anche meno la contrattazione sindacale prevista dalle norme vigenti. Questa la ferma posizione della Federdistat-Cisal che rivendica il ruolo del sindacato. Il Governo e l’Amministrazione sono responsabili delle scelte penalizzanti di parte del personale senza la condivisione con chi li rappresenta.
Per questi motivi la *FEDERDISTAT VV.F CISAL* ha deciso di continuare lo stato di agitazione intraprendendo tutte le necessarie iniziative di lotta sindacale.