Agli Stati Uniti non è andato giù che l'OPEC+ la scorsa settimana abbia annunciato la diminuzione della produzione giornaliera di petrolio, fino ad un milione di barili in meno, dopo le rassicurazioni fornite dall'Arabia Saudita a Biden nel corso della visita ufficiale dello scorso luglio, a Gedda.
Dopo che il presidente della commissione Esteri del Senato, il democratico Bob Menendez, ha affermato che gli Stati Uniti devono immediatamente congelare ogni cooperazione con l'Arabia Saudita, compresa la vendita di armi, a seguito della diminuzione della produzione di greggio, Joe Biden ha annunciato in un'intervista alla CNN che "ci saranno conseguenze" nelle relazioni degli Stati Uniti con l'Arabia Saudita, anche se non ha precisato quali opzioni Washington stesse considerando.
Il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, ha replicato che la decisione dell'OPEC+ è puramente economica ed è stata presa all'unanimità dai suoi Stati membri.
"I membri dell'OPEC+ hanno agito in modo responsabile e hanno preso la decisione appropriata", ha detto il principe Faisal alla tv all news saudita, Al Arabiya.
L'OPEC+, è il gruppo allargato di Paesi produttori di petrolio che oltre ai Paesi OPEC comprende altre nazioni tra cui la Russia.
Per questo, gli Stati Uniti hanno accusato Riad di fare gli interessi di Mosca, dopo aver tentato, prima del vertice, di convincere Mohammed bin Salman di non assecondare la decisione di tagli alla produzione.