Sono 45 le persone indagate da parte della procura di Ivrea. Si tratta di agenti della polizia penitenziaria, medici in servizio presso la Casa circondariale di Ivrea, nonché funzionari giuridico pedagogici e direttori pro-tempore. Per loro l'accusa è di "tortura con violenze fisiche e psichiche" nei confronti di numerosi detenuti, "falso in atto pubblico" e reati collegati.

La nuova indagine della Procura di Ivrea riguarda numerosi fatti riferiti agli anni successivi a quelli della precedente indagine del 2015 - e per la quale erano state indagate 25 persone per pestaggi in carcere - e, in alcuni casi, avvenuti anche nel corso dell'ultima estate.

Nella notte di martedì 22 novembre, sono state eseguite 36 perquisizioni da parte del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Torino. 

Le indagini finora svolte hanno consentito di raccogliere precisi e gravi elementi probatori oggettivi che hanno fornito riscontro alle denunce prodotte alla Procura di Ivrea nel corso degli anni, permettendo di individuare la «cella liscia» nonché la cella «acquario», celle entro le quali i detenuti venivano picchiati e rinchiusi in isolamento senza poter avere contatti con alcuno, nemmeno con i loro difensori. Poiché i reati continuavano ad essere perpetrati, si è reso ineludibile l’intervento degli inquirenti.