Politica

No, caro Di Maio, oggi non mi fido di te

(di Vincenzo Petrosino, Salerno)   Di Maio, nel discorso con cui ha ufficialmente annunciato le proprie dimissioni, ha elencato in diretta un elenco delle cose che lui e il Movimento avrebbe fatto, nel rispetto delle scelte fatte dagli italiani e, prima di loro, da un pugno di gente sulla piattaforma Rousseau-

No, Luigi di Maio... anche se in ogni decisione sei stato assalito da dubbi, come hai sottolineato,  hai sbagliato davvero molto e non ti sei fermato mai a "leggere"... neppure le cose che ti venivano scritte. Se davvero avevi dei dubbi, avresti dovuto agire diversamente. Mentre il malcontento cresceva, perché hai sempre pensato che gli altri fossero solo traditori e opportunisti e non coloro che invece ti seguivano?

Hai imbavagliato, forse anche senza intenzione, tante persone che volevano offrire il proprio contributo; i tuoi "amici" hanno evitato di fare emergere molte problematiche; ti sei blindato e ti hanno blindato, reso sordo e spesso cieco.

Ti sto ascoltando  diretta. Racconti con rabbia che molti dovrebbero prendersi qualche responsabilità. Allora inizia a guardarti intorno e poi allarga lo sguardo, anche al passato. 

No caro Luigi , hai ricevuto una richiesta di dimissioni  scritta proprio da me molti mesi fa via Pec,  forse dirai che non hai letto neppure quella... come quelle di tanti altri.

Non hai ascoltato chi voleva dare buoni consigli, e gli applausi che in questo momento stai ricevendo sono solo un  addio di convenienza  per chi ha sbagliato e non lo vuole ammettere o forse neppure lo percepisce dall'interno della sua gabbia dorata.

Forse dovevi fermarti solo un attimo e capire cosa stava combinando il tuo staff, comprendere chi erano i consiglieri di cui fidarti e chi poteva davvero aiutarti. Gli amici che avevi intorno li hai spesso messi da parte mentre dovevi invece andare a  controllare di persona  quello che in molti ti dicevano.

Non venire a raccontarci che esistevano solo persone pronte a criticare, non offendere la nostra intelligenza. Hai solo creato un mondo parallelo e irreale in cui hai creduto di vivere, dimenticando il passato 5 stelle, quello vero, quello per il quale da "terminale di rete" ti ha permesso di essere oggi a Roma.

Purtroppo hai sbagliato... e molto.

Se avessi fatto un atto di umiltà sarebbe stato meglio. Invece, hai voluto avere ragione fino all'ultimo e, come al solito, quello "buono e bravo" è chi ha parlato, mentre i "cattivi" sono gli altri... il pugnalato è di Maio e i congiurati tutti gli altri, ma è davvero così? 

Autore Vincenzo Petrosino
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