Politica

Un piccolo riassunto, sconfortante, dopo due mesi di governo del cambiamento

 

La propaganda politica tra chi ha vinto e e chi ha perso le ultime elezioni del 4 marzo non è mai terminata. Da una parte le forze che hanno vinto promuovono quello che stanno facendo al governo addossando difficoltà e problemi a coloro che li hanno preceduti che, dal canto loro, negano qualsiasi addebito, annunciando di contro futuri disastri.

Non che tutto questo sia una novità. È però singolare, rispetto al passato, il fatto che chi governi continui a promuovere se stesso come se le elezioni dovessero ancora svolgersi. Così, le decisioni del governo vengono celebrate come eventi epocali di cui finora non si era mai sentito parlare e che porteranno quei benefici che finora nessuno era riuscito a regalare al Paese.

Ma è proprio così? Per adesso il governo del cambiamento si è distinto in una lotta a oltranza contro le Ong e gli sbarchi di qualche centinaio di migranti nei porti italiani. Per imporre all'Europa l'applicazione del piano di ripartizione dei migranti sbarcati in Italia, il nostro Paese ha finito per finanziare l'acquisto di 12 imbarcazioni da regalare alla Guardia costiera libica.

La Lega si è intestata l'approvazione di un decreto pro terremotati, che Mattarella ha firmato indicando con la matita blu le correzioni da fare per due errori macroscopici in esso contenuti.

Nel frattempo, il Parlamento è impegnato ad approvare un altro decreto, quello dignità, che dovrebbe migliorare le condizioni dei lavoratori diminuendo i contratti a termine. A parte la polemica sulla possibilità che tale decreto possa diminuire il numero di posti di lavoro (seppur di qualche migliaio), vi è però la contraddizione palese, ma non spiegata dal proponente (Luigi Di Maio), relativa all'introduzione dei voucher, che di certo sono un manifesto della precarietà!

Pensioni d'oro, vitalizi e aerei di Stato sono gli altri temi su cui il governo è intervenuto... con alterni successi, visto ad esempio che i vitalizi al senato sono ancora da cancellare.

A queste attività, da segnalare quelle legate alle opere pubbliche e alle aziende di Stato o momentaneamente partecipate dallo Stato.

Tav e Tap sono due questioni venute subito a galla. In campagna elettorale i 5 Stelle hanno preso voti promettendo la cancellazione o la revisione di tali opere. Però, adesso che sono al Governo, a chi li aveva eletti dicono che è necessario valutare che cosa sia possibile fare, come poter agire in base ai contratti in essere, che dei soldi sono stati spesi, che le penali potrebbero essere esose... ecc. Una serie di affermazioni in aperto contrasto con le indicazioni date in precedenza.

Che cosa si farà in merito? Non è stato ancora fatto sapere, anche perché la Lega, in campagna elettorale diceva l'esatto contrario.

A queste indecisioni si aggiungono anche quelle relative a che cosa fare con Ilva e Alitalia, due gatte da pelare ereditate dal passato governo, ma su cui però l'attuale vuole rimettere in discussione quanto finora fatto... ma senza dare certezze per il futuro di entrambe.

Ci sarebbe anche lo spoil fatto sulla governance delle ferrovie con il CdA licenziato via social con un tweet... ma è più importante citare il caso Rai che adesso si trova ad interrogarsi sul futuro, con il CdA il cui presidente non sembra potrà mai essere nominato. Infatti, Marcello Foa, candidato della Lega, dopo essere stato bocciato per quell'incarico, con il supporto di Matteo Salvini si è insediato come consigliere anziano e non vuole lasciare. Per il corretto funzionamento della tv di Stato si preannunciano così future battaglie legali.

Un quadro non certo esaltante dal punto di vista dei risultati ottenuti in due mesi dal nuovo governo, in special modo confrontandoli con i punti principali del programma della campagna elettorale di Lega e 5 Stelle che, in base alle ultime dichiarazioni, saranno discussi a settembre per essere messi in pratica a partire dal prossimo anno, purché si trovino i denari!

Ma gli elettori sembrano soddisfatti e felici di quanto finora messo in atto dal governo del cambiamento, grazie soprattutto alla campagna contro migranti e richiedenti asilo che la Lega ha iniziato non appena il governo si è insediato.

Il risultato è un susseguirsi di accuse e controaccuse che da parte di maggioranza e Governo si richiamano alla legalità, mentre da parte delle opposizioni sono la conferma di una deriva fascista e razzista del nostro Paese.

E i fatti di cronaca finiscono per essere utilizzati da maggioranza e opposizione a supporto dell'una o dell'altra tesi, come ha dimostrato la vicenda di Daisy Osakue, discobola azzurra colpita a un occhio dal lancio di un uovo che dalle opposizioni è stata utilizzata come esempio di razzismo, mentre dalla maggioranza e da Salvini, dopo che i colpevoli sono stati individuati, come il gesto di cretini.

In questo caso, però, il senatore Pd Matteo Renzi si è trovato d'accordo con il segretario della Lega sul fatto che chi lanci uova è da catalogare come un cretino. Ma c'è un motivo...

«Sapete per cosa è stato condannato nel 1999 Matteo Salvini? - Ha scritto Renzi su Facebook. - Per il lancio di un uovo contro un carabiniere. E allora, caro Signor Ministro della Legalità, come ti dobbiamo definire adesso?»


Questa è la situazione dell'Italia ad agosto 2018. Indubbiamente si può pretendere di più... e di meglio.

 

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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