Il contingente militare italiano continua a fornire supporto alla popolazione libica e non è coinvolto negli scontri in atto in Libia.

Presso il Field Hospital di Misurata i militari italiani continuano la loro attività di assistenza sanitaria e umanitaria ai libici: fino ad oggi sono state effettuate oltre 17.600 visite specialistiche, 1.800 medicazioni e oltre 900 interventi chirurgici a favore dei civili.

I militari italiani sono inoltre impegnati anche nelle attività di supporto manutentivo ai mezzi libici impegnati in attività di Search and Rescue (SAR) e anche di contrasto dei flussi migratori illegali all'interno delle acque di propria giurisdizione. Sono 17 le unità attualmente disponibili, 13 sono state rese perfettamente efficienti, con un significativo  incremento delle capacità di intervento degli assetti libici nella condotta e nel coordinamento in mare.

In un comunicato stampa diffuso ieri, lo Stato Maggiore della Difesa, smentisce quindi le voci circolanti sul web da parte di alcuni social media, secondo i quali le Forze Armate Italiane svolgerebbero compiti di protezione di infrastrutture  militari libiche o di supporto logistico a bande e milizie  che combattono dall'una o dall'altra parte.

Lo Stato Maggiore della Difesa precisa quindi che il personale delle Forze Armate Italiane impiegato nella Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia (MIASIT) e sulla nave di supporto logistico presente a Tripoli inquadrata nell'operazione Mare Sicuro, non è assolutamente coinvolto negli scontri attualmente in atto nel Paese nordafricano.

Il contingente opera pertanto in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite, con compiti di carattere prettamente umanitario e di supporto tecnico manutentivo. 

la sottile linea rossa