Con uno dei recenti video trasmessi da Pandora.tv, Giulietto Chiesa ripropone il caso Aldo Moro, per dimostrare, una volta di più, come gli eventi nella storia di un paese, come ad esempio il nostro, possano essere manipolati e provocati da forze esterne al paese stesso in cui si svolgono.
Nonostante l'importanza della notizia, che veniva pubblicata il 7 novembre 2013, dal quotidiano "il Sole 24 ore", non ebbe la risonanza mediatica che si meritava.
L'articolo verteva sull'intervista di Giovanni Minoli su "Radio24", al consulente del Dipartimento USA nel 1978, in materia di terrorismo, Steve Pieczenik.
Pieczenik affermava infatti, che " se i comunisti fossero arrivati al potere e la Democrazia Cristiana avesse perso, si sarebbe verificato un effetto valanga", aggiungendo, tra le altre cose, "Fino alla fine ho avuto paura che le Brigate Rosse liberassero Moro".
E per questo che bloccò l'iniziativa del Vaticano per raccogliere i fondi del riscatto "In quel momento stavamo chiudendo tutti canali attraverso cui Moro avrebbe potuto essere liberato".
Giulietto Chiesa ricorda l'articolo del 12 novembre 2014 pubblicato dal sito Repubblica.it che riportava: "il procuratore generale di Roma Luigi Ciampoli, ha chiesto alla procura della repubblica di procedere formalmente a carico di Steve Pieczenik, funzionario del Dipartimento di Stato Usa ai tempi del sequestro, in quanto vi sarebbero "gravi indizi circa un suo concorso nell'omicidio" del presidente della Democrazia cristiana. Pieczenik, 'inviato' informale del governo americano, era il superconsulente Usa del governo di Giulio Andreotti e soprattutto del ministro dell'Interno, Francesco Cossiga, per la gestione della crisi aperta dal sequestro di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse"
Come Ciampoli abbia dato seguito a questa accusa, non mi è dato di sapere.
L'Italia è sempre stato teatro di guerre più o meno visibili, in cui la popolazione, ha sempre giocato il ruolo di spettatore ignaro e passivo o di vittima sacrificale.
Da dopo la fine della seconda guerra mondiale, alla caduta del muro di Berlino, i due contendenti a dirigere le sorti del nostro paese, sono stati gli USA e l'Unione Sovietica.
Da una parte gli USA hanno influenzato, in modo preponderante, l'elettorato italiano e non è escluso che fosse proprio dietro alla regia della tensione degli opposti estremismi. A beneficiarne fu la Democrazia Cristiana che rimase al potere per mezzo secolo. Anche le Brigate Rosse non sfuggono a questa strategia e, può darsi, che le cose siano andate più o meno come nei giorni nostri con l'ISIS.
Dall'altra parte, c'era il Partito Comunista Italiano, il più grande dell'Europa occidentale, che veniva finanziato con fondi provenienti da Oltrecortina, nonostante la questione morale fosse la bandiera del suo segretario Enrico Berlinguer. Forte del sostegno del mondo operaio il PCI ha esteso il proprio potere nella vita economica del paese.
E' l'elite tecnocratica, i poteri forti che fanno la storia, i popoli la subiscono.
Sicuramente, i sudditi del Regno delle Due Sicilie erano del tutto inconsapevoli delle motivazioni per cui Garibaldi e le sue camicie rosse erano sbarcati a Marsala.
Ufficialmente i garibaldini, che oggi definirei alla stregua dei terroristi, perché erano intervenuti militarmente in aiuto ai ribelli e senza una dichiarazione di guerra, agivano per la libertà del popolo del meridione.
In realtà la spedizione dei Mille era stata un'aggressione da parte del re del Piemonte, Vittorio Emanuele II, per la conquista di nuovi territori e rimpinguare le esigue casse dello stato. Un re o l'altro, per il popolo meridionale non cambiava nulla.
Significativa è la scena nel film "il Gattopardo" in cui all'emissario del re piemontese, parlando al Principe di Salina, Marchese di Donnafugata, gli sfugge "..dopo la felice annessione,volevo dire dopo la fausta unione della Sicilia, al Regno di Sardegna...".
Ai miei tempi, a scuola, si insegnava la storia dell'eroico Risorgimento, dalle grandi capacità politiche di Cavour, alle gesta del "re dei due mondi". Grazie a loro si era unito un popolo sotto un'unica bandiera.
E che dire degli abitanti della Corsica o di Nizza che cambiarono "padrone" senza poter nulla dire? Ancora oggi, guai a chiamare "francesi" gli abitanti della Corsica, tanto meno definirli italiani.
E questa "bufala", chiamata Risorgimento, fu completata con l'irredentismo italiano con la prima guerra mondiale, per annettere dei territori che, per storia, lingua e cultura avevano altre origini. Solo il sangue versato era sempre lo stesso, quello dei popoli.
Certamente oggi gli abitanti di territori come il Sud Tirolo hanno smesso di desiderare l'indipendenza, in quanto, lo stato italiano, ha provveduto negli anni e continua a provvedere a grandi elargizioni a favore della popolazione locale.
Il destino dei popoli è sempre nelle mani di pochi, si parla tanto di democrazia, ma alla fine è l'elite tecnocratica e i poteri forti che tracciano la strada per il loro proprio interesse. Il nostro paese, per esempio, è entrato a far parte del club economico/commerciale, denominato UE. Infatti ha ceduto completamente la sovranità monetaria, e altre prerogative di uno stato, senza che il cittadino venisse interpellato, per lo meno per capire quale fosse il suo parere.
Il golpe, che è avvenuto nel 2011 nei confronti del governo Berlusconi, da parte della Troika, è la prova provata che, di fronte all'apparente scelta democratica da parte di un popolo, i poteri forti, le elite tecnocratiche decidono e indirizzano le sorti di un paese.