Pierluigi Pairetto, di cui si diceva indossasse mutande bianconere, è stato un arbitro della serie A fino alla soglia del 2000. Successivamente, è stato designatore arbitrale, prima in Serie C (1998-1999), poi in Serie A insieme a Paolo Bergamo tra il 1999 e il 2005.

Nel 2006, è stato coinvolto nella vicenda Calciopoli, per i frequenti contatti telefonici avuti con Luciano Moggi. In seguito allo scandalo venne rimosso da designatore arbitrale e sostituito da Collina.

Per la vicenda Calcioopoli è stato condannato dalla giustizia sportiva a 2 anni e 6 mesi. Per quanto riguarda l'inchiesta penale, Pairetto è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli ad 1 anno e 11 mesi di reclusione e a 2 anni in appello il 17 dicembre 2013. Nelle motivazioni viene sottolineata "la leggerezza e apparente convivialità con cui avvenivano gli accordi per la designazione delle griglie arbitrali tra personaggi come Bergamo, Moggi o Giraudo", la quale "appare gravissima alla luce della evidente lesione del principio di terzietà che dovrebbe presiedere alla scelta di un direttore di gara". In via definitiva, il 24 marzo 2015, il reato viene però prescritto.

Il 17 ottobre 2012 la Corte dei conti aveva condannato Pairetto a risarcire la FIGC con l'accusa di danno all'immagine con 800 000 euro.

Nonostante ciò, Pairetto è osservatore degli arbitri presso il Comitato Regionale del Piemonte e della Valle d'Aosta!

Pierluigi Pairetto ha 4 figli e due si occupano di calcio: Alberto Pairetto (10 marzo 1978) che lavora come "Events Manager" per la Juventus (vedi un po' il caso) e Luca Pairetto (14 aprile 1984) che invece ha ripercorso le orme del padre e fa l'arbitro di calcio, inquadrato nella CAN A (Commissione Arbitri Nazionale Serie A).

Luca Pairetto, nella sesta giornata del campionato di serie A, è stato designato per dirigere la sfida serale tra Fiorentina e Atalanta. Lo assistevano in campo Ranghetti e Tasso, quarto uomo Martinelli, mentre al VAR erano Manganiello e Mariani.

Durante la gara, l'arbitro Pairetto ha sbagliato l'assegnazione di almeno tre calci di punzione dal limite dell'area della Fiorentina. Nel secondo tempo non ha volutamente fischiato un fallo di ostruzione del difensore atalantino Mancini che, scavalcato da Chiesa, ha allargato il braccio per ostacolarne la corsa ed impedirgli di involarsi verso l'area. Se avesse fischiato il fallo, Pairetto avrebbe dovuto ammonire il giocatore atalantino e mostrargli il rosso per doppia ammonizione.

Ma la prestazione dell'arbitro di Nichelino, già sufficientemente disastrosa per queste decisioni, è andata bel oltre, con l'assegnazione di un rigore inesistente a favore dell'Atalanta per un presunto fallo di Pezzella su Josip Iličić. I telecronisti su Sky non capiscono che cosa abbia fischiato, rivedono l'azione in reply e dicono che il rigore è insesitente e che il Var correggerà l'errore di Pairetto. Non è così. Gomez va sul dischetto e Sportiello para.

Pairetto, evidentemente, non si capacita, ma non demorde nella sua determinata ostinazione nel voler favorire (per volontà o incapacità... vallo a sapere!) il pareggio dell'Atalanta che era in svantaggio per una rete a zero.

Così non vede una trattenuta in area ai danni di Astori da parte di Spinazzola che, dopo essergli sfuggito, lo tiene per la maglia e lo tira indietro mentre il difensore viola stava cercando di colpire di testa un cross da calcio d'angolo. Pairetto non interviene e neppure il Var.

Successivamente Babacar si invola a sinistra e serve da 30 metri Gil Dias che si presenta solo davanti al portiere dell'Atalanta che, vistosi superato, afferra per un piede l'esterno viola e lo atterra... in area! Pairetto e il Var non assegnano alcun rigore, tra lo sconcerto dei telecronisti e degli spettatori, alla tv e allo stadio.

All'ultimo secondo, l'Atalanta riesce però a pareggiare con uno splendido rasoterra da fuori area.

Se Pairetto avesse diretto la partita secondo le regole in vigore, il risultato di Fiorentina Atalanta sarebbe stato probabilmente diverso. Idem se gli arbitri al Var avessero preso le decisioni secondo le regole in vigore, il risultato di Fiorentina Atalanta sarebbe stato probabilmente diverso.

Il danno causato ai viola da parte dei designati AIA è stato evidente e innegabile ed è avvenuto sotto gli occhi del designatore Rizzoli che assisteva alla partita. Se questo è avvenuto per dolo o incapacità è impossibile affermarlo, ma è chiaro che gli arbitri e gli assistenti messi in campo ieri non sono in grado di arbitrare nessuna partita in un campionato professionista.

E per questo, probabilmente, verranno premiati, con dichiarazioni di stima da parte dell'Associazione Italiana Arbitri.

In Italia, infatti, non esiste la vergogna ed un danno è sempre accompagnato dall'arroganza necessaria a negare l'innegabile, come dimostra il tecnico dell'Atalanta Gasperini che ha ritenuto il risultato troppo stretto per la sua squadra, per come ha giocato, come se il fatto di esser stata favorita dall'arbitro per 90 minuti fosse una cosa dovuta!

Evidentemente, per la famiglia Pairetto, venire meno al principio di terzietà è una questione genetica. Complimenti a Pairetto, buon sangue non mente.

Probabilmente non saranno soddisfatti gli scommettitori danneggiati dalle decisioni arbitrali, ma probabilmente l'AIA e la FICG ritengono che anche loro non contino e non abbiano alcun diritto.