Lunedì mattina, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'Informazione e all'Editoria, Vito Crimi, è intervenuto al convegno "L'informazione locale in Lombardia. Problemi, proposte e prospettive", organizzato dal Comitato Regionale per le Comunicazioni (CoReCom) lombardo, organo funzionale decentrato dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

In base a quanto da lui dichiarato per riassumere il proprio intervento, Crimi ha detto che "il Governo sarà sempre a fianco dell'informazione, mettendo in campo ogni azione utile a garantire il pluralismo e il diritto dei cittadini ad essere informati.

Ciò non coincide con l'elargizione diretta di contributi a pioggia per gli editori (una pratica rivelatasi disastrosa), ma in una serie di interventi mirati ad accompagnare il settore in questo momento di crisi affinché possa uscirne più forte e in grado di camminare sulle proprie gambe".

Quali siano questi interventi, Crimi sembra indicarlo successivamente, dichiarando di aver "dato mandato al Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria di attivare le procedure di avvio dei bandi per progetti innovativi, già previsti dalla normativa vigente e tuttavia non realizzati negli ultimi anni. Una particolare attenzione verrà poi riservata alle categorie più deboli, che non sempre hanno parità di accesso all'informazione negli strumenti tradizionali e tecnologici".

Tutto questo, perché - sempre secondo Crimi - "il futuro dell'informazione e dell'editoria passa dalla capacità dei suoi attori di saper stare al passo coi tempi, di seguire i cambiamenti e dunque di innovarsi".

E quindi, come conseguenza, Crimi ha ritenuto di dover annunciare che non intende "rinnovare la convenzione con Radio Radicale per un servizio che Radio Radicale ha svolto da 25 anni senza alcun tipo di valutazione, intesa come un affidamento tramite gara".

Da una parte Crimi parla di un "servizio" svolto da radio Radicale per 25 anni, ma senza una gara che lo potesse valutare, e dall'altra si dimentica però di indire una gara perché tale servizio possa comunque essere svolto.

Evidentemente, l'innovazione dell'informazione, secondo chi un tempo aveva fatto dello "streamimg" una delle bandiere della propaganda del Movimento 5 Stelle, oggi consiste nell'informare l'opinione pubblica il meno possibile, soprattutto se l'informazione non dice ciò che il Governo e il "MoVimento" vorrebbero sentir dire.

E questo sarebbe il cambiamento!