Silvio Berlusconi è morto lunedì mattina presso il San Raffaele di Milano, l'ospedale in cui era ricoverato da alcuni giorni. Il suo ricovero precedente riguardava una grave forma di polmonite legata a una leucemia cronica dalla quale era affetto. Al suo capezzale erano presenti il fratello Paolo e i figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio.

Berlusconi, nato a Milano 86 anni fa, ha avuto un'importante carriera come imprenditore e poi come personaggio politico, lasciando un'impronta importante nella vita pubblica italiana degli ultimi 30 anni.

Dopo aver fondato Forza Italia, ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio per quattro volte.

È stato sposato con Elvira Lucia Dall'Oglio e Veronica Lario e ha avuto cinque figli, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, oltre a numerosi nipoti. 

Berlusconi è stato eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1994, dove è stato rieletto per quattro legislature consecutive. Nel 2013 è stato eletto al Senato. Nello stesso anno, è stato condannato definitivamente a quattro anni per frode fiscale e a due anni di interdizione dai pubblici uffici, costringendolo così a lasciare il Senato. Successivamente, nel 2019, è stato eletto al Parlamento Europeo. Nel settembre dell'anno scorso è stato nuovamente eletto come senatore a Monza.

Berlusconi è stato il personaggio pubblico più noto e controverso dell'Italia politica, economica e finanziaria degli ultimi 50 anni. Amato e allo stesso tempo detestato, ha creato una polarizzazione attorno alla sua figura, in grado di dividere il paese, l'opinione pubblica e l'elettorato. Da un lato aveva sostenitori totali pronti a sostenere qualsiasi sua battaglia, anche a livello personale, mentre dall'altro aveva avversari pronti a farne l'emblema del male. Berlusconi è stato a lungo il personaggio italiano più conosciuto all'estero, grazie all'ampiezza del suo impero mediatico, alla durata della sua carriera politica e istituzionale, ma anche grazie alle "gag" a cui si concedeva durante i meeting internazionali e alla vicenda del bung-bunga.

La rapida progressione della malattia chiude un capitolo personale e pubblico molto ampio. Dall'imprenditore edile di successo, "padre di Milano 2 e Milano 3", all'inventore della televisione privata-commerciale di massa, sostenuto da alleanze politiche che gli hanno permesso di sconvolgere la legislazione vigente, fino a diventare il leader politico che si è inserito nella fase di dissoluzione post-Tangentopoli (ampiamente supportata dalle sue televisioni) e che ha occupato il centro della cosiddetta "Seconda Repubblica", creando un soggetto politico inedito e atipico sulla scena europea: un centrodestra di governo con tratti populisti, che prometteva di controllare, attraverso la sua leadership carismatica, anche la destra post-Msi e la Lega autonomista. Un filo rosso che ha legato le varie fasi della sua vita è stata la presidenza del Milan, durante i trionfi europei del club.

L'intera vicenda politica di Berlusconi è stata segnata da tre elementi chiave:

il conflitto politico sugli interessi economici e finanziari privati che il Cavaliere non ha mai abbandonato nemmeno durante i suoi quattro mandati da presidente del Consiglio;

il conflitto con la magistratura, da lui definita ripetutamente "cancro della democrazia";

il caso delle Olgettine e delle "cene galanti", che hanno irrimediabilmente compromesso la sua immagine internazionale.

Berlusconi è stato imputato in oltre venti procedimenti giudiziari, ai quali si è sempre ribellato, definendosi "perseguitato". È stato anche associato a personaggi mafiosi, un'accusa che ha sempre respinto, considerandola parte di una strategia "comunista" per togliergli il potere in modo "antidemocratico". Rimangono però oggettivi i suoi collegamenti con la mafia siciliana, dallo stalliere di Arcore al legame con Dell'Utri - condannato per concorso esterno in associazione mafiosa - suo braccio destro nell'attività imprenditoriale e politica.

Berlusconi è diventato particolarmente divisivo quando ha cercato di aggirare le vicende giudiziarie attraverso le cosiddette leggi "ad personam".

Il suo declino politico è iniziato con la crisi dello spread e la soluzione di emergenza rappresentata da Mario Monti nel 2011, che ha segnato il fallimento della sua piattaforma politica: poche riforme liberali, nessuna svolta presidenzialista e nessun vero erede pronto a prendere il suo posto. Successivamente, nel 2013, è stato condannato per frode fiscale e decaduto da senatore.

Da allora, Berlusconi è stato considerato più volte sull'orlo del fallimento politico, ma la sua creatura politica, Forza Italia, non ha mai ceduto del tutto, consentendogli di partecipare a diverse alleanze trasversali (compreso un inatteso protagonismo nel governo di Draghi) e coalizioni politiche nazionali e locali.

Anche nelle situazioni più difficili, il Cavaliere è stato in grado di riguadagnare la sua immagine pubblica: anche la condanna ai servizi sociali in una struttura per anziani a Cesano Boscone, lontano dal diventare il simbolo del suo declino, è diventata il trampolino per una sorprendente "operazione simpatia".

Con la sua morte, molti interrogativi rimangono irrisolti. Il principale riguarda la concreta possibilità che senza di lui il centrodestra liberale ed europeista possa ancora esistere o resistere.


Fonte: Avvenire.it