Giuseppe Conte ricorda a Enrico Letta da chi l'Italia sia stata effettivamente tradita
Come un disco rotto, il segretario dem Enrico Letta, dopo la rinuncia di Draghi a guidare il governo, va ripetendo che i partiti che non gli hanno votato la fiducia, hanno tradito l'interesse dell'Italia e degli italiani.
Inoltre, da quel che Letta dice, dà l'idea che il programma elettorale del suo partito sia riassumibile con il dire quanto Draghi fosse buono e bravo (ma non è da escludere che possa pure aggiungervi bello) e che tutto quanto ha fatto era buono e giusto e che il suo partito confermerà ciò che Draghi ha fatto e che farà ciò che Draghi voleva fare... qualunque cosa avesse immaginato... lui!
Insomma, per come Letta ha iniziato la campagna elettorale, fa credere che il Pd sia il partito di Draghi, anche se Draghi non si presenterà alle urne... a meno che non abbia ricevuto garanzie che comunque possa continuare a fare il premier nel caso in cui il Pd vincesse le elezioni. Ma questo non lo sappiamo... o almeno agli italiani non lo ha detto.
Per meglio supportare l'attuale programma elettorale dem, Enrico Letta dà del traditore alle forze politiche che non hanno votato la fiducia a Draghi. Tra queste, elenca (implicitamente e non) l'ex o il quasi ex alleato Movimento 5 Stelle, il cui presidente, Giuseppe Conte, oggi si è scocciato, facendo presente a Letta da chi l'Italia sia stata realmente tradita:
"È vero, Enrico. L'Italia è stata tradita quando in Aula il Premier e il centrodestra, anziché cogliere l’occasione per approfondire l'agenda sociale presentata dal MoVimento 5 Stelle, l’hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte: basta salari da fame e precarietà per i nostri giovani, buste paga più pesanti per i lavoratori, tutela delle 50mila piccole imprese dell'edilizia a rischio fallimento, lotta all'inquinamento vera e non trivelle e inceneritori. “L'agenda Draghi” da voi invocata ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente. Ma adesso non è più tempo di formule e giochi di palazzo.Ora ci sono le elezioni, non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano. Anche chi non conta e chi non ha voce potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre".
Giuseppe Conte, in sostanza, ha ricordato al segretario del partito dei Parioli, Enrico Letta, che per essere un partito di sinistra non basta dire di essere di sinistra, ma è necessario anche fare cose di sinistra.
Un'affermazione che per Letta è sicuramente incomprensibile, ma per chi spera che in Italia qualcuno possa effettivamente tornare a dire e fare cose di sinistra è come una vera e propria boccata d'ossigeno.
QUE VIVA CONTE!