Il disco, primo tassello di una dilogia, viene definito dall’artista di Imperia come “il proprio occhio destro”, capace di intuire il divenire senza mettere a fuoco ciò che è concreto.

“Roma non si rade” è il terzo disco di Eugenio Ripepi, in uscita il 3 luglio 2020. 

La didascalia dell’album recita: “Colori a occhi chiusi - Occhio destro”. 

“Occhio destro” è una metafora che inquadra questo disco come il primo di una dilogia a cui seguirà un secondo progetto discografico (“l’occhio sinistro”), dal titolo ancora nascosto. 

L’occhio destro dell’autore, per ragioni autobiografiche dovute a difficoltà di lettura, attiene alla parte metafisica che non mette a fuoco il concreto e intuisce il divenire. L’occhio sinistro vede più nitido, ma meno lontano, ed è lo sguardo della rabbia sociale. 

«“Roma non si rade” perché, se le scansi di mattina le strade dal volto antico, non si cura di prepararsi per te, piccolo frammento nel respiro della storia, e la rugiada trattenuta ti racconta il profumo dell’immortalità». Eugenio Ripepi