Domenica sera la Nazionale italiana di calcio ha battuto la Polonia per 1-0 in una partita che valeva come spareggio per rimanere nel gruppo dei migliori della Nations League.

Ma prima del resoconto della vittoria, quello che è importante dire è che la nazionale di calcio italiana, cosa che non accadeva da chissà quanto tempo, ha finalmente giocato a calcio fornendo una prestazione incredibile a cui non eravamo più abituati.

Da sempre, la Nazionale di calcio ha giocato non come una squadra di club, ma come un gruppo messo assieme per vincere. Il risultato, quasi sempre, ha così finito per mascherare e giustificare l'assenza di gioco.

Ieri sera in Polonia, allo stadio di Chorzow , l'Italia ha invece giocato a calcio, ha impegnato il portiere avversario più volte e, finalmente, nel tempo di recupero è riuscita a mettere in rete la palla del meritatissimo vantaggio, dopo aver colpito anche due traverse con Jorginho ed Insigne.

4-3-3 lo schema, molto offensivo, scelto da Macini. In porta il solito Donnarumma. Bonucci e Chiellini i due centrali a presidiare la difesa. A difendere a sinistra e a destra, rispettivamente, Biraghi e Florenzi che si sono anche alternati a supportare le azioni d'attacco sulle fasce di competenza.

Leggero, ma tecnicissimo il centrocampo formato da Jorghino, Barella e Verratti che ha costituito il fulcro della manovra della squadra per tutti i 90 minuti, con una fitta rete di passaggi che è servita a tenere il controllo della palla, per scegliere il momento opportuno per lanciare le tre punte: Insigne, Bernardeschi e Chiesa.

Szczesny ha compiuto molti miracoli durante i 90 minuti di gioco, negando il gol agli azzurri. Quando poi non è potuto intervenire, ci ha pensato la traversa a negare il meritato vantaggio all'Italia ed, in qualche occasione, anche gli errori degli attaccanti hanno graziato i polacchi, come il colpo di testa di Bernardeschi che ha messo fuori un assist meraviglioso di Chiesa.

In tutti i 90 minuti, solo in un paio di occasioni, nel secondo tempo, la Polonia è riuscita ad essere pericolosa, grazie però ad un paio di errori di impostazione del nostro centrocampo, che hanno favorito le ripartenze dei polacchi.


La rete è arrivata quando ormai la partita sembrava destinata a chiudersi sullo 0-0. Da un calcio d'angolo battuto da destra (lato d'attacco dell'Italia), Lasagna subentrato a Bernardeschi, spizza il pallone in area, mandandolo verso il lato opposto su cui è appostato Biraghi che comodamente e indisturbato infila all'altezza del secondo palo. Immancabile la sua dedica a Davide Astori, suo compagno di squadra nella Fiorentina, indicando con le dita il numero 13 dell'ex capitano viola e difensore anche della nazionale.

Una "moda" che qualche giorno fa German Pezzella, neo capitano della fiorentina, aveva inaugurato segnando il suo primo gol con la nazionale argentina.


Queste le parole di Biraghi:

«Questa vittoria è dedicata a Davide Astori. La sua morte ci ha toccato tanto, lui è sempre con noi: se io oggi sono qui è anche grazie a Davide e ai suoi insegnamenti. Il pensiero va sempre a lui.

Ancora non mi rendo conto di quello che ho fatto, ci vuole un pochino di tempo, ma sono molto contento. Comunque è la vittoria di un gruppo, siamo una squadra dura a morire, lottiamo sempre e dobbiamo continuare così.

Oggi passavano i minuti e la palla non entrava, anche contro l'Ucraina era avvenuta la stessa cosa: noi giochiamo e creiamo occasioni, i portieri avversari sono sempre i migliori in campo. Potevamo innervosirci, ma siamo stati bravi e siamo stati attenti anche alle loro ripartenze, perché queste partite rischi di perderle.

E' davvero una vittoria meritata per quanto stiamo facendo.»


Mancini, anche se a fatica, ha ovviamente cercato di smorzare gli entusiasmi:

«Tutti i ragazzi stanno cercando di fare il massimo, sappiamo che ci vuole un po' di tempo, non è tutto così semplice. E' stata una buona vittoria, un'ottima partita, giocata benissimo. Possiamo migliorare molto, ma ci vuole tempo. Il calcio è questo: all'improvviso, all'ultimo minuto, fai un gol che meriti ampiamente, ma questa partita poteva finire 0-0 visto come sta andando da un po' di tempo.

I ragazzi stavano giocando benissimo, ho cambiato qualcosa solo per mettere dentro qualcuno fresco. Lasagna e non Immobile? Ho messo Lasagna perché è più forte di testa: ci servivano più centimetri, rischiavamo magari di perdere dopo aver dominato, su un calcio piazzato. Lasagna è entrato anche per questo.»


Grazie alla vittoria ottenuta domenica, il 17 novembre a Milano l'Italia si giocherà contro il Portogallo il primo posto della Final Four della Nations League.

Nel pomeriggio, gli azzurri saranno ospiti al Quirinale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia in occasione del 120° anniversario della FIGC, la Federazione Italiana Giuoco Calcio.