Harley-Davidson è il maggior produttore di moto negli Stati Uniti, ma gran parte delle sue entrate provengono dalla vendita dei suoi prodotti nel mercato estero. Nel 2017, le moto vendute solo in Europa sono state circa 40.000, pari al 16% delle vendite totali, tanto che le entrate provenienti dai Paesi europei sono state seconde solo a quelle degli Stati Uniti.

A causa della guerra commerciale intrapresa da Trump e le scontate ritorsioni da parte degli altri Paesi sui dazi dei prodotti a stelle e strisce, anche Harley-Davidson è finita per essere vittima delle scelte dell'attuale amministrazione Usa.

Infatti, i nuovi dazi costerebbero alla società da 90 a 100 milioni di dollari all'anno, in base a quanto da lei stessa calcolato.

Ma non volendo scaricare sui propri clienti gli aumenti che sono conseguenza della politica di Trump (si parla di una media di 2mila dollari a moto) la Harley ha comunicato che manterrà invariati i prezzi dei propri prodotti, spostanto però parte della produzione all'estero.

La reazione di Trump non si è fatta attendere minacciando l'azienda, via twitter, che le moto prodotte all'estero se rientrassero negli Usa verrebbero sottoposte ad una tassazione punitiva.


Non solo, poco dopo ha pure ricordato che lo studio sui dazi applicati alle auto provenienti dall'Europa da lui commissionato è stato portato a termine.

 


Inutile dire che sta per aprirsi un ulteriore fronte di scontro con l'Unione europea, ed in particolare la Germania, che avrà come conseguenza ulteriori ritorsioni, in una guerra commerciale senza fine.