Si chiamano Mia Schem, 21 anni, e Amit Sosana, 40 anni, le due donne israeliane detenute a Gaza dal 7 ottobre e rilasciate anticipatamente questo giovedì, dopo l'estensione di 24 ore della tregua pattuita ieri in extremis tra Hamas e lo Stato ebraico. In serata altri prigionieri israeliani saranno rilasciati, così come i prigionieri palestinesi detenuti senza processo nei centri di detenzione israeliani.

Le parti impegnate nel conflitto, oltre ad estendere il cessate il fuoco per questo giovedì, stanno mediando tramite il Qatar altri due giorni di tregua.

A rendere la trattativa più complicata, l'assassinio, ieri, di due ragazzini palestinesi a Jenin da parte dell'IDF e quello odierno, a Gerusalemme, di tre israeliani in attesa ad una fermata del bus. Secondo fonti israeliane, i due attentatori, uccisi sul posto da due poliziotti e un civile, sono stati indicati come combattimenti nella Striscia di Gaza, appartenenti ad Hamas, e avrebbero effettuato l'attacco mentre stavano tornando in prima linea!

Sempre quest'oggi è deceduto un palestinese colpito mercoledì dalle forze israeliane vicino a Tubas, nella Cisgiordania occupata. Il Ministero della Sanità palestinese lo ha identificato come Karam Bani Odeh, 25 anni, residente a Tammun. Secondo l'agenzia di stampa Wafa, le forze israeliane hanno impedito ai medici a bordo di un'ambulanza di raggiungerlo per portargli immediato soccorso. 

La sua morte porta a 248 il numero totale dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dagli israeliani (militari, poliziotti e coloni).

Questo giovedì, il segretario di Stato Antony Blinken si è recato in Israele dove ha avuto colloqui con il presidente Herzog e il premier Netanyahu. Con questo decesso sale a 248 il totale dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dagli israeliani (polizia, Idf e coloni) dal 7 ottobre.

"Nella mia conversazione con Herzog, ho ribadito il continuo sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario e ho sottolineato la necessità di passi tangibili per allentare le tensioni in Cisgiordania, mentre con il premier Netanyahu ho discusso degli sforzi volti a garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e ad accelerare la consegna di aiuti umanitari salvavita a Gaza. Ho sottolineato la necessità che Israele adotti ogni misura possibile per evitare danni ai civili".

Blinken ha fatto anche visita al presidente Mahmoud Abbas nel quartier generale di Ramallah. Durante l'incontro,  il presidente Abbas ha sottolineato l'urgenza di stabilire un cessate il fuoco completo a Gaza e di porre fine all'aggressione israeliana, con l'obiettivo di risparmiare ai civili le sofferenze dei bombardamenti, della violenza e della distruzione inflitte dalla macchina bellica israeliana.

Abbas ha sottolineato l'importanza di aumentare gli aiuti umanitari, medici e alimentari, nonché di fornire rapidamente acqua, elettricità e carburante all'interno della Striscia. Ha inoltre chiesto la fornitura di tutti gli aiuti necessari per garantire che gli ospedali e le strutture essenziali nella Striscia possano riprendere tempestivamente le loro operazioni, offrendo servizi medici a migliaia di feriti e soddisfacendo i bisogni della popolazione palestinese.

Durante l'incontro, Abbas ha consegnato al segretario Blinken un dossier completo che documenta i crimini dell'occupazione israeliana a Gaza e in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme. Il dossier include prove di uccisioni, distruzioni, pulizia etnica e altre atrocità commesse dalle forze di occupazione israeliane.

Riguardo alle misure repressive adottate dalle autorità israeliane contro i prigionieri palestinesi, il presidente palestinese ha esortato il segretario Blinken a costringere il governo israeliano a cessare le violenze, ribadendo che non potrà esservi una nuova Nakba per il popolo palestinese e che Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina.

Abbas, infine, ha ricordato al segretario di Stato Usa che la pace e la sicurezza possono essere raggiunte solo attraverso l'attuazione della soluzione dei due Stati basata su risoluzioni di legittimità internazionale.