Nell'ultimo mese è successo davvero di tutto.
Abbiamo visto la Sampdoria, una delle squadre italiane più gloriose, sprofondare in Lega Pro.
Poi è tornata incredibilmente a galla dopo il fallimento del Brescia (un altro colpo al cuore).
Quindi i playout contro la Salernitana.
Si gioca? No.
Arriva lo stop a causa del ricorso presentato dalla Salernitana al Tribunale Federale Nazionale.
Dopo tanto caos si gioca la partita d'andata che vede la Sampdoria imporsi sui campani per 2 a 0.
Il giorno dopo, però, 16 persone di cui 14 calciatori della Salernitana vengono ricoverati in ospedale per intossicazione alimentare.
La società campana chiede e ottiene, quindi, un altro (l'ennesimo) rinvio per permettere ai calciatori di guarire e ritornare ad allenarsi.
Questa vicenda surreale culmina con la vittoria della Sampdoria che questa sera, nella gara di ritorno, ha battuto la Salernitana nuovamente per 0 a 2 (finirà 0 a 3 a tavolino).
Si perché la partita è stata sospesa più volte a partire dal minuto 65 per lancio di petardi, fumogeni e sediolini da parte dei tifosi granata.
I blucerchiati sono morti ed hanno avuto la forza (ma anche la fortuna) di risorgere. I tifosi saranno sicuramente contenti ma, per le dinamiche che sono accadute nell'ultimo periodo, avrebbero pochissimo da festeggiare.
Già, perché questa vicenda rientra in una delle pagine più tristi del nostro calcio: una squadra importante, come la Salernitana, è retrocessa in Lega Pro. Una società storica, come il Brescia, è fallita. Ed un club glorioso, come la Sampdoria, è salvo in Serie B ma che, per storia e blasone, dovrebbe trovarsi in Serie A.
Alla fine da questa storia nessuno ne esce vincitore.
A perdere invece è, ancora una volta, il calcio italiano.