A Milano, dal 28 febbraio al 17 marzo, al Museo Interattivo del Cinema Fondazione Cineteca Italiana inizierà la rassegna LA LEGGEREZZA DI ÉRIC ROHMER, dedicata a uno dei principali artefici di quella che viene definita la Nouvelle Vague.

La produzione di Rohmer è stata suddivisa in tre cicli: racconti morali, commedie e proverbi, racconti delle quattro stagioni.

Del primo ciclo, in cui Rohmer indaga gli stati d’animo dell’essere umano quando si trova di fronte a delle scelte importanti e difficili, fanno parte: La fornaia di Marceau (1962) dove è il caso a muovere le fila del protagonista-narratore, uno studente di legge; La carriera di Suzanne (1963), dove seduzione e menzogne si intrecciano; La collezionista (1966), opera girata con pochissimi mezzi, racconto morale di un mercante d’arte che si troverà di fronte a una “collezionista” molto particolare; quello che è considerato il suo capolavoro per eccellenza, La mia notte con Maud (1969), nominato anche agli Oscar come Miglior sceneggiatura; Il ginocchio di Claire (1970), una delle sue commedie più eleganti; L’Amore il pomeriggio (1972), ironico e spietato affresco del mondo piccolo borghese.

Il secondo ciclo dedicato a commedie e proverbi si colloca negli anni ’80 e comprende sei film che illustrano famosi detti popolari: La moglie dell’aviatore (1981), riflessione sul caso, sulla comunicazione, sugli equivoci; Il bel matrimonio (1982), con le grandiose interpretazioni di Béatrice Romand e Arielle Dombasle; l’Orso d’argento al Festival di Berlino Pauline alla spiaggia (1982), avventura di intrighi e seduzioni; Le notti di luna piena (1984); il Leone d’oro a Venezia nel 1986 Il raggio verde e L’amico della mia amica (1987), storia di una profonda amicizia che non muterà neanche dopo uno scambio di coppia…

I quattro film dedicati ai racconti delle quattro stagioni, girati negli anni ’90, compongono il terzo ciclo e raccontano ciascuno una storia d’amore e d’amicizia ambientata in una diversa stagione dell’anno: Racconto di primavera (1990), opera molto teatrale che indaga l’incertezza dei sentimenti, dove i dialoghi assumono un’importanza centrale; Racconto d’inverno (1991), che racconta come il caso si prenda gioco di noi, tema molto caro a Rohmer, attraverso la storia di Felicie; Un ragazzo… tre ragazze (1996) – che nella versione originale sarebbe il “racconto d’estate” – che segue due settimane estive di un giovane neolaureato in vacanza in Bretagna, che attende l’arrivo della sua fidanzata ma nel frattempo il “caso” (nelle sembianze di due meravigliose ragazze) lo mette alla prova, e infine Racconto d’autunno (1998), dove Rohmer affronta “l’età della maturità” con la storia di Magali che per gioco rischia di trovare il vero amore.