È iniziata lunedì alla commissione Giustizia del Senato l'audizione di Amy Coney Barrett, la giudice indicata da Donald Trump per ricoprire alla Corte Suprema degli Stati Uniti il seggio lasciato vacante dalla morte della giudice Ruth Bader Ginsburg. 

Quella iniziata alle 9 di lunedì è la prima delle quattro giornate previste per completare l'esame del nuovo giudice e vedrà impegnati i senatori presenti a pronunciare ognuno una dichiarazione di inizio lavori per una durata massima di 10 minuti in cui illustreranno le rispettive posizioni e/o preoccupazioni. 

L'ultima a parlare sarà la giudice Barrett che, in base al protocollo, dovrebbe riassumere il suo percorso professionale. Nei prossimi tre giorni assisteremo invece alla parte più importante dei lavori della commissione con domande precise da parte dei senatori su orientamenti e convinzioni che animano la Barrett.

La fretta di Trump nel nominarla e quella dei senatori repubblicani nel volerla confermare nell'incarico nonostante le imminenti elezioni è evidente. La sua nomina, trattandosi di una conservatrice ultra-cattolica anti-abortista, vuole essere rivenduta da Trump in chiave elettorale per riscuotere il consenso della parte più conservatrice dell'elettorato americano. 

E tanta è la necessità per Trump di attaccarsi a qualunque appiglio per recuperare il consenso che adesso ha preteso che i senatori repubblicani facciano quel che si sono rifiutati di fare 4 anni fa impedendo ad Obama di eleggere un nuovo giudice costituzionale perché di lì a qualche mese si sarebbero svolte le elezioni e la nomina avrebbe dovuto esser fatta dal nuovo presidente e dal nuovo Senato. Ad imporlo ad Obama fu l'allora capogruppo GOP, Mitch Connell, lo stesso che adesso si è detto disponibile a confermare la Barrett anche se mancano pochi giorni, e non mesi come quattro anni fa, alle elezioni.

Nel caso la Barret venisse confermata, la Corte Suprema Usa sarebbe composta da 6 giudici conservatori e 3 giudici liberal, il che fa ritenere che molte delle leggi che hanno concesso maggiori diritti civili e migliorato le condizioni di vita degli americani siano adesso a rischio, a partire dall'Obamacare su cui, per volere di Trump, la Corte Suprema Usa sarà chiamata a decidere a breve. 

Ed è quello dell'Affordable Care Act uno degli argomenti su cui i senatori democratici incalzeranno la Barrett che in passato si è detta contraria a questa legge, come ha fatto presente una senatrice dem della California nel suo discorso di apertura. 

C'è curiosità, infine, di vedere se la questione religiosa ed il supposto fanatismo che animerebbe la Barrett saranno temi tirati in ballo dai senatori dem, che così facendo rischierebbero però di urtare la sensibilità dei molti credenti che votano democratico. 

Tante e contrapposte sono le problematiche associate a questa nomina da renderla inevitabilmente un evento. Alla fine dell'audizione, ci sarà poi il voto del Senato che dovrà decidere a maggioranza (i repubblicani hanno il controllo dell'Aula per pochi voti) sulla nomina.