Ieri l'Istat ha pubblicato i dati del commercio al dettaglio e quelli relativi al fatturato e ordinativi dell’industria per il mese di novembre 2015, insiemme ai dati del commercio estero con i paesi extra Ue per dicembre 2015.

Per quanto riguarda il commercio estero con i paesi al di fuori dell'Europa i dati sono positivi con un aumento dell'export, rispetto a novembre 2015, del +0,9% ed una flessione dell'import del -2,9%, dovuta probabilmente anche ad una contrazione dei prezzi dei prodotti energetici.  L'avanzo commerciale ottenuto è pari a 5,9 miliardi di euro.

Meno incoraggianti sono invece le altre due rilevazioni statistiche. A novembre 2015 il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dell'1,1% rispetto al mese precedente, sia sul mercato interno che su quello estero.

Per quanto riguarda il commercio al dettaglio l'indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) aumenta dello 0,3% rispetto a ottobre 2015, però con una variazione pressoché nulla nel confronto con la media del trimestre precedente, giugno-agosto 2015.
Inoltre, l'indice grezzo del valore del totale delle vendite diminuisce dello 0,1% rispetto a novembre 2014.

Dai dati pubblicati dall'Istat, nonostante le inisistenti dichiarazioni dei membri del governo, l'economia italiana continua ad essere supportata soprattutto grazie al commercio con l'estero verso i paesi extra UE, mentre i consumi interni ancora non danno segni di ripresa e non sembrano risentire dei tanto declamati benefici delle "epocali" riforme renziane.