Conte rompe in Sicilia l'ultima alleanza con il Pd, alle regionali i 5 Stelle correranno da soli: motivi e retroscena. Chinnici conferma la candidatura
La direzione regionale del PD Sicilia ribadisce il sostegno e la piena fiducia a Caterina Chinnici. La scelta approvata con le primarie e sostenuta da tutto il Partito Democratico non è minimamente scalfita dal comportamento di forze politiche che invece di supportare un percorso di grande cambiamento hanno deciso di tradire il voto di migliaia di siciliani.Cara Caterina, il popolo del Partito Democratico ti chiede di continuare insieme per la Sicilia.Così si è espressa all'unanimità la Direzione regionale del PD Sicilia, alla presenza anche del vice segretario nazionale del Partito Democratico, Peppe Provenzano.In questo momento delicatissimo, dopo la scelta scellerata del Movimento Cinque Stelle, è fondamentale manifestare il nostro sostegno e la nostra convinta vicinanza a Caterina Chinnici, affinché prosegua assieme a noi il percorso intrapreso.La Direzione è aggiornata a martedi 23 agosto, alla presenza del segretario nazionale Enrico Letta, per proseguire i lavori per l'approvazione delle liste a livello provinciale per le prossime elezioni regionali.
Così il Pd in Sicilia ha commentato l'annuncio del Movimento 5 Stelle di rompere l'alleanza con i dem in quella regione, dopo che Letta aveva dato un calcio ai pentastellati, mettendoli fuori dalla coalizione per le prossime politiche, con motivazioni ancora illogiche e incomprensibili. Queste le motivazioni del presidente 5 stelle, Giuseppe Conte, per spiegare la decisione:
"In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l'isola. Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l'agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all'ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate.Siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c'è un'impasse dovuta all'insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste.Per noi la questione è semplice: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L'asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti.La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani".
Ma esiste anche una spiegazione "retroscenista" della vicenda. La fornisce l'ex giornalista del Tirreno, ex sindaco di Pontedera, ex presidente della regione Toscana, ex LeU, adesso candidato nel Pd all'uninominale nel collegio (mica tanto sicuro) di Grosseto, il bientinese (Pisa) Enrico Rossi:
"Per rendere la situazione ancora più difficile a chi non vuole regalare la vittoria alla destra, ci mancava che Conte decidesse in Sicilia di lasciare l'alleanza con il PD; dopo che il M5stelle aveva partecipato alle primarie di coalizione per il presidente della Regione, dalle quali era uscita vincitrice la candidata indipendente magistrato Caterina Chinnici, sempre proposta dal PD. Poteva, secondo le previsioni, essere la coalizione vincente. Perché allora questo tradimento?Pare che a fa decidere Conte in tal senso sia stata la sua candidatura a Palermo e i sondaggi che avrebbero portato il M5stelle, dato intorno al 20 per cento, ad ottenere un 5% in più qualora avesse corso da solo. Insomma, hanno prevalso valutazioni strettamente di partito e personali. Infatti, alle ragioni portate da Conte per giustificare questa rocambolesca giravolta ha risposto Claudio Fava, definendolo semplicemente “bugiardo”.Questa decisione - dopo quella di avere promosso la caduta di Draghi portata a compimento da Berlusconi, Salvini e Meloni - è un altro regalo che “l'avvocato degli italiani” fa alla destra.Il gioco di Conte, nel breve periodo, può anche essere di una qualche utilità per sé stesso e per il M5 stelle ma lascia dietro un ammasso di macerie sulle quali sarà sempre più difficile ricostruire una alternativa alla destra reazionaria.Pensavo che dopo la caduta del governo Conte1, quello tra M5stelle e Lega, il PD non avrebbe dovuto votare il Conte2, scegliendo di andare alle elezioni, perché non avevo mai visto in politica un esempio tanto clamoroso di trasformismo e opportunismo. Poi mi ero ricreduto, considerando le ragioni di tanti amici e compagni della sinistra, e avevo difeso l'idea di un'alleanza con i pentastellati. Dispiace doversi ricredere: il marchio di inaffidabilità di questo movimento sembra proprio iscritto nel suo codice genetico. Basta saperlo".
Ma Enrico Rossi non sembra rendersi conto che alle politiche, a spalancare la strada agli estremisti di destra, venendo meno alla parola data è stato proprio il Pd... Basta saperlo, ma lui non sembra saperlo o non sembra rendersene conto.
La candidata della coalizione (o quel che ne rimane) guidata dai dem, Caterina Chinnici, ha commentato così l'annuncio di Conte:
"Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto".
Una dichiarazione che ha lasciato perplesso Claudio Fava, leader di Centopassi, anche lui candidato alle primarie del centrosinistra in Sicilia:
"Adesso chiediamo a Caterina Chinnici di dirci, subito, non domani o tra tre giorni, se è ancora la candidata della coalizione a presidente della Regione Siciliana. Se non avremo parole chiare su come e con chi procedere in questa campagna elettorale, se non ci sarà immediatamente un luogo di discussione su tutte le scelte strategiche e di governo, vorrà dire che la coalizione progressista non esiste più. E il movimento Centopassi ne trarrà le conseguenze. ...Dispiace doverlo dire, ma Conte è un bugiardo. Come nella favola del lupo e dell'agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l'onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti".
Infine, in attesa di nuovi e non imprevisti sviluppi, questo è quanto ha dichiarato il 5 stelle Nuccio Di Paola, a commento della sua candidatura:
"Adesso serve l'impegno e la passione di tutti i siciliani. Abbiamo la possibilità di dare un'alternativa vera alla Sicilia. Ringrazio Giuseppe Conte e tutti i colleghi e ringrazio voi per i tanti messaggi di stima che mi avete inviato in queste ore, a cui ancora non sono riuscito a rispondere.34 giorni di entusiasmo per convincere, quanti più siciliani, a stare dalla parte giusta e a fare la scelta giusta. Abbiamo bisogno di ciascuno di voi per rilanciare insieme la Sicilia. Io ci sono e vi prometto che ce la metterò tutta. Oggi inizia la vera sfida: vinciamo queste elezioni e governiamo la Sicilia".
Gli sviluppi sulle regionali in Sicilia ci sono stati, ma non hanno riservato sorprese.
Ieri il Pd siciliano ha pubblicato la seguente nota:
"La direzione regionale del PD Sicilia ribadisce il sostegno e la piena fiducia a Caterina Chinnici, candidata alla Presidenza della Regione per la coalizione progressista. La scelta approvata con le primarie e sostenuta da tutto il Partito Democratico non è minimamente scalfita dal comportamento di forze politiche che invece di supportare un percorso di grande cambiamento hanno deciso di tradire il voto di migliaia di siciliani. Cara Caterina, il popolo del Partito Democratico ti chiede di continuare insieme per la Sicilia”. E’ questo l’appello contenuto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità, che la Direzione regionale del PD Sicilia, alla presenza anche del vice segretario nazionale del Partito Democratico, Peppe Provenzano, rivolge all’europarlamentare Caterina Chinnici, candidata presidente della Regione siciliana.“In questo momento delicatissimo, dopo la scelta scellerata del Movimento Cinque Stelle – ha detto il segretario regionale Anthony Barbagallo nel corso del suo intervento – è fondamentale manifestare il nostro sostegno e la nostra convinta vicinanza a Caterina Chinnici affinché prosegua assieme a noi il percorso intrapreso”.La Direzione, che si è protratta per oltre 4 ore, è stata aggiornata a martedì 23 agosto su piattaforma Zoom alla presenza del segretario nazionale Enrico Letta, per proseguire i lavori per l’approvazione delle liste a livello provinciale per le prossime elezioni regionali.
Questa, nel pomeriggio di martedì, è stata la risposta di Caterina Chinnici che ha accolto la nuova proposta avanzata dai vertici del PD per la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana:
"Ringrazio il Partito Democratico per la nuova proposta di candidatura e per le manifestazioni di sostegno e fiducia che mi sono state rivolte sia dalla Direzione regionale che dai vertici nazionali. L'uscita del MoVimento 5 Stelle dal Campo progressista ha stravolto lo scenario, azzerando di fatto lo schema delineato con le primarie di coalizione, ma questo non preclude l'apertura di un nuovo corso. Non volterò le spalle agli elettori, quelli che hanno votato alle primarie e anche i tantissimi altri che sono pronti a sostenermi riponendo, di questo sono certa, precise aspettative nella mia storia, dandomi una consegna di responsabilità della quale, nel mio ruolo guida, intendo essere garante.Metto nuovamente a disposizione il mio amore per la Sicilia, il mio impegno nella consapevolezza che il percorso prospettato è ora più difficile. A maggior ragione, per questo, mi aspetto che con la giusta unità di intenti si creino in tutti i sensi, anche sul piano delle alleanze, i presupposti i per lavorare in totale armonia al progetto di rinnovamento che abbiamo in mente per la Sicilia".