«Ordine e disciplina...», proclama il leghista Matteo Salvini - facendo curiosamente tornare alla memoria uno slogan di qualche tempo fa attribuito ad un certo Benito Mussolini in cui si affermava che "disciplina ed ordine formano la grandezza di un popolo" - perché sono necessari per l'approvazione in Parlamento del "decreto sicurezza", il cui iter al Senato, sempre secondo il segretario della Lega, andrebbe avanti spedito.
Può darsi sia come dice lui, ma la riunione prevista nella serata di martedì dei gruppi 5 stelle in Parlamento fa pensare l'esatto contrario. E a supporto di questa tesi la dichiarazione, per nulla sibillina, della senatrice pentastellata Paola Nugnes, che tale decreto non vuole affatto votare... e non sarebbe l'unica.
Qualche giorno fa, in un lungo post a commento dell'omicidio di Desiree Mariottini, la senatrice Nugnes scriveva:
«Non dobbiamo reagire con ruspe, con ronde o violenza che genera solo altra violenza. Con pregiudizio. Dobbiamo reagire con cura e maggiore presenza dello Stato nei nostri territori, sopratutto in quelli difficili. Dobbiamo reagire con maggiore partecipazione sociale, dobbiamo reagire creando comunità solidali e non lasciando nessuno solo, unendoci a un dolore che ha colpito tutti.
Le società purtroppo generano sempre mostri, avviene nelle parrocchie, nelle famiglie e figuriamoci quindi nel degrado e nell’abbandono.
Ed è anche per questo che mi batto contro il decreto Sicurezza di Salvini. Perché ciò che non si vuole capire è che ciò che genererà questo decreto saranno proprio degrado e abbandono: i 120mila migranti irregolari in più che il decreto produrrà non potranno che vivere ai margini della società come manovalanza della criminalità, spacciando e delinquendo in vari modi.
Ed è inutile che si continui a parlare di rimpatri, è una falsità, ci vuole tempo, molto tempo, accordi bilaterali e soldi, ci vorranno decenni e decenni. Gli spietati assassini di Desirée vanno puniti secondo legge ma non in quanto immigrati, in quanto spietati assassini.
Ma dobbiamo essere consapevoli che con decreti e provvedimenti che vanno contro l'inclusione, come il decreto Sicurezza, aumenteranno le situazioni di rischio e pericolo per tutti.»
Per questo la Nugnes ha dichiarato di «voler votare contro questo provvedimento, partito male»... aggiungendo che nel caso di un'eventuale fiducia «mi riservo di valutare il da farsi.»
E non solo... Paola Nugnes ha detto anche: «Io sono portatrice della visione originaria, iniziale, del Movimento e non condivido questa sua trasformazione alla quale sto assistendo.»
Anche se - c'è da giurarci - queste dichiarazioni non porteranno a nulla di concreto, è comunque da sottolineare che nel Movimento 5 Stelle esiste ancora qualcuno in grado di capire che non hanno importanza solo i punti del contratto di Governo, ma anche il modo in cui questi vengono realizzati.
Il "sorridente" e giovane Di Maio, poveretto lui, non lo ha ancora compreso!