Il Black Friday è uno dei giorni più attesi dell'anno per gli amanti dello shopping, segnando l’inizio della stagione natalizia con sconti e promozioni irresistibili. Tuttavia, l’origine di questo nome e della tradizione non ha nulla a che fare con il mito, diffuso erroneamente online, che lo collega alla compravendita di schiavi negli Stati Uniti. Questa leggenda metropolitana, priva di fondamento storico, è stata smentita da esperti e storici. In realtà, il Black Friday ha radici ben diverse, legate alla cultura economica e sociale del ventesimo secolo. Esploriamo insieme come questa giornata è diventata il fenomeno globale che conosciamo oggi.
Le vere origini del termine “Black Friday”
Il termine Black Friday è nato a Filadelfia negli anni ’50 e ’60, e inizialmente aveva una connotazione negativa. Le forze di polizia locali lo usavano per descrivere il caos che seguiva il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving), celebrato il quarto giovedì di novembre.Il venerdì successivo, infatti, le strade della città si riempivano di traffico, folle di persone e confusione, poiché molti cittadini approfittavano del giorno libero per fare acquisti natalizi o partecipare agli eventi sportivi del weekend. Per gli agenti di polizia, quella giornata rappresentava una vera e propria “notte nera” in termini di fatica e stress. Questa connotazione caotica ha continuato a essere utilizzata per qualche anno, finché il termine non è stato reinterpretato in chiave positiva. A partire dagli anni ’80, i commercianti hanno adottato il nome Black Friday per celebrare un momento di boom economico, grazie all’enorme volume di vendite generato in quella giornata.
Dal “rosso” al “nero”: la svolta commerciale
Negli anni successivi, Black Friday acquisì un nuovo significato legato alla contabilità aziendale. Tradizionalmente, i negozianti annotavano le perdite in rosso e i profitti in nero. Il venerdì dopo il Ringraziamento segnava spesso il momento in cui i commercianti passavano dal “rosso” al “nero” grazie alle vendite straordinarie. Questo legame tra Black Friday e successo economico divenne un potente strumento di marketing. I rivenditori iniziarono a proporre sconti speciali per attirare i clienti e aumentare il giro d'affari. Da quel momento, il venerdì dopo il Ringraziamento si trasformò ufficialmente in una giornata dedicata allo shopping, sancendo l'inizio della stagione natalizia.
L’espansione del fenomeno negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, il Black Friday divenne rapidamente un evento nazionale. Già negli anni ’80 e ’90, grandi catene come Macy’s e Walmart iniziarono a organizzare campagne pubblicitarie su larga scala per promuovere i loro sconti. I consumatori si preparavano con largo anticipo, aspettando l’occasione per acquistare prodotti a prezzi ribassati. Questo entusiasmo commerciale creò alcune delle immagini iconiche che associamo al Black Friday: file interminabili di persone davanti ai negozi all’alba, corse sfrenate per accaparrarsi i prodotti più desiderati e, purtroppo, anche episodi di tensione o incidenti.
Dal Black Friday al Cyber Monday: la globalizzazione dello shopping
Con l’avvento dell’e-commerce, il Black Friday si è trasformato in un fenomeno globale. Negli anni 2000, colossi come Amazon hanno portato gli sconti online, rendendo questa tradizione accessibile a milioni di persone nel mondo. Accanto al Black Friday è nato il Cyber Monday, il lunedì successivo dedicato agli sconti esclusivi per lo shopping digitale. Questa combinazione ha consolidato il periodo di fine novembre come il momento chiave per le vendite, sia nei negozi fisici che online.
Oggi, il Black Friday è celebrato in moltissimi paesi, dall’Europa all’Asia, e rappresenta una delle giornate più redditizie per il settore retail, con un impatto economico globale straordinario.