L'archiviazione definitiva dell'inchiesta su Carola Rackete è arrivata oggi nel primo pomeriggio per decisione del gip di Agrigento, Alessandra Vella, che ha accolto la richiesta del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio perché la comandante aveva "il dovere di portare i migranti in porto". Il Gip, che già due anni fa non aveva convalidato l'arresto di Rackete, ha così chiuso definitivamente il caso, accogliendo la richiesta a non procedere.
Carola Rackete, al comando della Sea Watch 3 aveva stretto contro una banchina del porto di Lampedusa una motovedetta della GdF che cercava di impedire l'attracco nonostante l'evidente stato di necessità a bordo della nave, dove da 17 giorni erano ospitate sul ponte 42 persone soccorse in mare.
Per questo motivo è stato confermato, dopo due anni, che Carola Rackete aveva il dovere di sbarcare i migranti in un porto sicuro.
Una notizia che ha mandato su tutte le furie la auto-candidatasi a futura premier, Giorgia Meloni, che ha dichiarato:
"Archiviazione definitiva per Carola Rackete. In Spagna viene schierato l'esercito per fermare gli sbarchi e in Italia chi sperona una motovedetta militare della Guardia di Finanza - per portare immigrati irregolari - la passa liscia. Che rispetto può avere l'Italia nel mondo se viene permesso di umiliare lo Stato in questo modo senza subire alcuna conseguenza?"
Incautamente, il dem Matteo Orfini ha avuto l'ardire di commentare la decisione dei magistrati siciliani in questi termini:
"Il gip di Agrigento ha archiviato l'inchiesta a carico di Carola Rackete. Chi soccorre persone in mare non può essere criminalizzato. Chi in questi mesi l'ha accusata e offesa dovrebbe oggi scusarsi. A cominciare da Matteo Salvini e Giorgia Meloni".
Visto che Salvini ha scansato l'ennesimo rinvio a giudizio per una denuncia di Carola Rackete che a seguito di alcune dichiarazioni aveva ipotizzato nei suoi confronti il reato di istigazione a delinquere - la Procura di Milano non ha però ravvisato un possibile reato - il leader leghista non si è espresso più di tanto nei confronti della ex capitana della Sea Watch.
In compenso, la futura possibile premier Meloni, dopo essersela presa con la minigstra dell'Interno Lamorgese, invitandola ad incontrare "anche gli italiani stufi delle conseguenze dell'immigrazione clandestina e incontrollata" dopo aver osato ricevere le ong che operano nel Mediterraneo, ha poi risposto a Orfini suggerendogli di fare sonni sereni:
"A Orfini (Pd) che dice che dovrei scusarmi con Carola Rackete rispondo di fare sonni sereni. Gli italiani ancora attendono le sue scuse per essere salito, come esponente della Repubblica italiana, su una nave che ha speronato una motovedetta militare e favorito l'immigrazione clandestina".
Non soddisfatta, la competente futura premier ha paragonato i migranti che dal Marocco sono entrati a Ceuta (che è una enclave della Spagna in Marocco) portando ad esempio la Spagna che, sue parole, "schiera l'esercito per fermare l'immigrazione clandestina", mentre "in Italia la sinistra tiene i porti spalancati e lascia la Nazione preda facile di Ong immigrazioniste e scafisti senza scrupoli. Difendere i confini è un dovere: i buonisti a tutti i costi riusciranno mai a comprenderlo?"
I buonisti, con calma e pazienza, le fanno notare che i militari spagnoli non hanno respinto nessuno, ma hanno accolto a Ceuta le persone che a nuoto entravano in territorio spagnolo. Tra queste, quelle che non avranno diritto di accoglienza verranno riaccompagnate in Marocco, semplicemente e facilmente... perché Ceuta è in Marocco. Probabilmente alla futura premier nessuno lo ha detto... a meno che non siano riusciti a farglielo capire.
Ma per chi è disposto a farsi rappresentare da gente del calibro di Giorgia Meloni questi sono dettagli.