Il 10 dicembre 1948, grazie anche all'impegno di molte personalità tra cui Eleanor Roosevelt, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con l'auspicio che diventasse "ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società promuovesse, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri dell'ONU, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione".

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata un capolavoro di luingimiranza politica, e lo prova il fatto che è stata fonte d'ispirazione di molte costituzoini nate o riviste dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Nonostante tutto, però, i suoi principi vengono costantemente e ripetutamente ignorati. L'ipocrisia e l'amnesia della politica, alimentata da interessi contingenti che antepongono le esigenze della finanza e delle multinazionali alle necessità e ai diritti dei popoli, rendono i contenuti di tale dichiarazione sempre più spesso ignorati, oltre che dimenticati.

Per tale motivo, è allora sempre più necessario sottolineare questa data, il 10 dicembre, in cui si celebra la Giornata internazionale dei diritti umani, per ricordare la proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la sua esistenza... la sua validità.

Quello che manca è che venga finalmente applicata, da tutti e per intero. Per questo, assume particolare significato la dedica di Amnesty International di questo 10 dicembre a "tutte le persone che hanno subito o continuano a subire violazioni di quei meravigliosi 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata dalle Nazioni Unite esattamente 68 anni fa: la visione di un mondo nel quale tutti i diritti appartengono a ogni essere umano".

Tra le persone che non hanno goduto di tali diritti, Amnesty ricorda Giulio Regeni, il cui omicidio non ha ancora trovato colpevoli, a causa del fatto che non è possibile intaccare gli interessi economici di alcune aziende italiane che operano in Egitto. Senza neppure dimenticare che, se l'Italia lo facesse, tali aziende sarebbero subito sostituite da altre supportate da governi anche di nazioni amiche, come ha ampiamente dimostrato il presidente francese Hollande che si precipitò a fare affari con al-Sisi nel momento di maggior attrito tra Italia ed Egitto.

Ma quanti esempi potrebbero essere fatti. Infiniti. E non riguardano solo Stati in cui la democrazia è solo di facciata, ma anche Stati che vengono portati come esempio di democrazia compiuta.

Per questo, è necessario ricordare ogni anno la Giornata internazionale dei diritti umani che, a sua volta, ci rammenta che esiste ed è tuttora valida la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che attende solo di essere applicata.