118 Diamante, solo la Misericordia di Diamante fuori. Dall’ASP di Cosenza soltanto pretesti. Meglio i monopoli.
Dopo 12 anni di servizio, secondo l’ASP di Cosenza, la postazione non serve più ma l’organizzazione del 118 sul Tirreno cosentino è sempre identica mentre precarietà e ritardi aumentano.
E’ ormai chiara la dolosa intenzione dell’ASP di Cosenza di tenere fuori la Misericordia di Diamante dal sistema provinciale di emergenza-urgenza 118; a nulla servendo le carenze del sistema sull’alto Tirreno cosentino, i ritardi delle ambulanze, la violazione delle norme che prevedono al massimo 20 minuti per l’arrivo dei soccorsi, l’intervento di politici; inutile, tutto inutile rispetto a personalismi, interessi sottesi, gestione a modo privatistico dell’ASP che portano l’associazione di Diamante a restare fuori dal contesto 118 pur essendo stata la punta di Diamante dell’emergenza e del soccorso, in 12 anni, per professionalità, per organizzazione e per prontezza negli interventi.
Non bastano oltre 1.000 interventi all’anno, circa 1/3 degli interventi in codice rosso, numerose rianimazioni e defibrillazioni, l’abbattimento dei tempi di arrivo dei soccorsi. All’ASP di Cosenza tali particolari non interessano.
Nessuna risposta dell’ASP alle richieste ufficiali, ironici commenti dell’ASP al posto di risposte tecniche e plausibili, nessuna attenzione all’organizzazione del soccorso in una zona carente.
Protagonisti di questa storia sono sempre gli stessi soggetti, il direttore generale dell’ASP di Cosenza Mauro, il direttore della centrale operativa 118 Borselli, i soggetti ormai monopolisti del servizio; tutti con i loro silenzi, tutti con la loro gestione, sempre gli stessi soggetti.
Basta poco per fare 2 + 2, con gli indicati numeri, con i lunghi tempi di arrivo dei soccorsi, con i km che le ambulanze devono percorrere per ogni singolo soccorso, qualsiasi postazione come quella di Diamante sarebbe stata tenuta in vita e sarebbe stata potenziata; nell’ASP di Cosenza, al contrario, questo non accade, anzi avviene l’opposto.
Si chiudono le postazioni organizzate, che funzionano, utili, professionali, escludendo quell’associazione efficiente solo perchè governata da un presidente che ha osato dire chiaramente al direttore generale che rimaneva inattivo e se ne fregava del mancato rispetto, da parte della centrale operativa 118, delle condizioni contrattuali che la stessa azienda sanitaria aveva posto al momento della stipula della convenzione; eh si, perchè il problema è questo, mai mettere in evidenza atteggiamenti contrari al ruolo che si ricopre; non ha importanza se le ambulanze vengono mandate su un soccorso di 110 km scoprendo l’area (di circa 10 comuni) per la quale la stessa postazione è stata sempre istituita e al cui interno le ambulanze, spesso, impiegano anche 50 minuti per giungere.
Mai dire al direttore generale che non è intervenuto, pur se richiesto, nei confronti della centrale operativa 118 i cui operatori non attivano l’ambulanza più vicina al luogo del soccorso, anche se a qualche km, ma quella che dista 30 e più km solo per “tenere dentro” l’ambulanza con medico a bordo. Stranamente quegli stessi operatori e i medici della c.o. 118 sono gli stessi che, durante i corsi da loro tenuti, insegnano che bisogna attivare per prima l’ambulanza più vicina (al di là della composizione dell’equipaggio) per garantire tempi di arrivo dei soccorsi bassi.
In tutta questa storia l’unica cosa certa sono le contraddizioni, i pretesti, i silenzi, le rettifiche e precisazioni dei comunicati stampa da parte dell’ASP di Cosenza. Un’azienda sanitaria che vede alla sua guida un direttore generale che, su sua richiesta, è stato dichiarato depresso dal tribunale di Cosenza a causa dell’eccessivo stress del suo precedente incarico e per tale motivo probabilmente non poteva più ricoprirlo; un’azienda sanitaria che nonostante ciò vede nominato il dott. Mauro come direttore generale (certamente con uno stress maggiore che però, questa volta, può affrontare) e restare al suo posto nonostante le richieste di dimissioni avanzate da politici e commissari regionali; nonostante lo stesso commissario alla sanità Scura lo abbia denunciato alla procura (secondo quanto si legge sulla stampa); nonostante quanto si legga sulla gestione dell’ASP di Cosenza da parte del direttore Mauro.
Non diversa la situazione della gestione della centrale operativa e del sistema di emergenza-urgenza 118 di Cosenza da parte del dott. Borselli il quale ricopre il suo ruolo (normalmente previo concorso pubblico) su incarico rinnovato di volta in volta e non si comprende il perchè nonostante ricorsi da parte di altri suoi colleghi. Inoltre su Borselli si può leggere un articolo al seguente link Sanità in Calabria | Il direttore della centrale operativa del 118 di Cosenza è un condannato in via definitiva per omicidio colposo
In un simile contesto è sufficiente controllare come sia stato gestito il 118 provinciale negli anni, quali siano le associazioni sempre presenti, quali quelle che ad ogni rinnovo di convenzione hanno dovuto sempre battagliare per vedersi inserite nel sistema. Basta fare una ricerca su internet e cercando della postazione 118 di Diamante o della Misericordia di Diamante o del precedente gestore della postazione (il C.I.S.O.M.); ciò che emerge dai risultati è sempre identico: i tentativi di estromettere in tutti i modi possibili Diamante; quali sono i motivi? Una frase, forse, più di tutte offre la risposta: “Eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile possa essere, deve essere la verità”.
Di risposte serie, plausibili e logiche, fornite dal direttore generale Mauro non ve ne sono; l’unica risposta fornita in seguito all’intervento dell’on. Nesci del M5S è stata quella di aver potenziato la zona con le due postazioni di Belvedere M.mo e Scalea; piccolo particolare: quella di Belvedere è sempre esistita e quella di Scalea verrà attivata a fine luglio/inizio agosto solo per 30/40 giorni e, tra le altre cose, la sua presenza pur insufficiente nel periodo estivo è inutile nei restanti 10 mesi dell’anno poichè a pochi km dalla postazione 118 di Praia a Mare. Ancora una volta, quindi, fumo negli occhi con motivazione pretestuose e non veritiere pur di motivare l’estromissione della Misericordia di Diamante e la chiusura della postazione 118 di Diamante.
Ma questa è l’ASP di Cosenza, la sua gestione, la sua organizzazione e la tutela garantita ai cittadini.
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