Nell'incontro di oggi a Montecitorio con i nuovi gruppi parlamentari di Forza Italia di Camera e Senato "per illustrare e condividere la linea politica per la nuova legislatura", Silvio Berlusconi ha ribadito tre concetti.

Il primo che "nuove elezioni sarebbero un pessimo segnale per la democrazia e una strada probabilmente non risolutiva. Meglio, molto meglio perdere qualche settimana per un buon governo, se possibile, che mesi in una nuova campagna elettorale."

Il secondo, invece, riguarda un governo con i 5 Stelle, a cui Berlusconi dice di aver aperto la porta, "ma per cacciarli fuori!"

Il terzo è relativo alla formazione del nuovo governo, per il quale, ha aggiunto Berlusconi, "ci vorrà del tempo, ma non considero auspicabili nuove elezioni. Dobbiamo fare di tutto per non andare a votare."

E con chi farlo un governo? Naturalmente con il Pd, ma "su singoli temi", qualunque cosa ciò voglia dire! Ed in base a quest'ultima dichiarazione, è evidente l'assoluta distanza con gli altri "alleati", Salvini e Meloni, che Berlusconi - ha aggiunto -  cercherà di convincere.

Un paio d'ore prima, l'alleato Salvini, davanti alla stampa estera, in tema di alleanze aveva affermato l'esatto contrario, escludendo a prescindere qualsiasi governo con il Pd, facendo intendere invece che con i 5 Stelle avrebbe dialogato.

In questa situazione molto ingarbugliata, l'unico aspetto ormai evidente è che l'alleanza di centrodestra era solo elettorale e non politica, dato che i leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, nonostante incontri e annunci di intenti comuni, dicono ognuno cose diverse dagli altri.

Quindi, stando così le cose - a meno di ripensamenti e "riavvolgimenti" dell'ultim'ora, mai da escludere nella politica italiana - le possibilità di un governo a guida centrodestra (meglio definirlo però destracentro) sembrano ridotte ai minimi termini.