Il Giappone, questo venerdì, ha ufficialmente espresso la propria irritazione per l'accusa che gli è stata rivolta in un rapporto redatto da tre membri dell'ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in cui Tepco viene accusata di aver sfruttato e messo a rischio, esponendoli a radiazioni pericolose, decine di migliaia di lavoratori impiegati per "ripulire" la centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
Secondo quanto riporta la denuncia, i lavoratori assunti per decontaminare Fukushima includerebbero migranti, richiedenti asilo e persone senza fissa dimora. Persone, pertanto, che per disperazione o per inconsapevolezza sarebbero costrette ad accettare condizioni di lavoro pericolose senza adeguate misure di formazione e di protezione.
Il livello di contaminazione nell'area è elevato anche dopo sette anni dall'incidente e la prolungata esposizione alle radiazioni è sicuramente dannosa.
Dalla data dell'incidente ad oggi, sono state decine di migliaia i lavoratori finora reclutati. Il ministero giapponese della Salute, del Lavoro e del Welfare indica sul proprio sito web che nel 2016 sono stati impiegati solo 4786 lavoratori, mentre il centro giapponese di registrazione del "Radiation Worker" rivela che in cinque anni, fino al 2016, sono stati assunti invece ben 76.951 lavoratori per effettuare la decontaminazione dell'impianto.
Le persone più a rischio di esposizione alle radiazioni sono anche quelle più vulnerabili allo sfruttamento: poveri, donne e bambini, migranti, persone con disabilità, anziani. Queste categorie di persone sono state esposte ad una miriade di abusi dei diritti umani, costrette a scegliere tra salute e reddito.
Le opere per ripulire l'impianto di Fukushima sono state appaltate ad aziende che, a loro volta, hanno subappaltato i lavori a centinaia di piccole imprese che hanno utilizzato manodopera inesperta e inadeguata ad operare in una situazione di grave rischio come a Fukushima.
Tepco - Tokyo Electric Power Co Holdings - l'azienda proprietaria della centrale di Fukushima, in passato era già stata messa sotto accusa per il trattamento riservato ai lavoratori impiegati nelle operazioni di ripristino dell'impianto.