Il 27 febbraio di due anni fa moriva Dj Fabo. Lo hanno ricordato Marco Cappato e Filomena Gallo, alla guida dell'Associazione Luca Coscioni, in una nota inviata lo stesso giorno in cui le Commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera hanno iniziato le audizioni per avere il parere degli esperti sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'Eutanasia presentata dalla stessa Associazione insieme ad altre organizzazioni nel settembre del 2013.

Fabiano Antoniani (Dj Fabo), malato da tempo, fu accompagnato a morire in Svizzera da Marco Cappato, che accolse la sua richiesta di aiuto al suicidio assistito.

In Italia, l'aiuto al suicidio è un reato per il quale sono previsti fino a 12 anni di carcere. Il gesto di Cappato non fu inconsapevole, ma fu anche un vero e proprio atto di disobbedienza civile per richiamare le istituzioni ad intervenire sul vuoto legislativo che non garantisce i pieni diritti costituzionali ad un malato.

Al termine del processo sull'aiuto al suicidio per DJ Fabo, nato dall'autodenuncia di Marco Cappato, è intervenuta la Corte Costituzionale, dando tempo al Parlamento fino al prossimo 24 settembre per licenziare una legge sul fine vita che dia indicazioni anche sull'aiuto alla morte volontaria.

«Dopo due anni possiamo dire che i suoi messaggi sono stati ascoltati, dagli italiani prima e dalla Corte costituzionale poi – ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni. - Ora finalmente anche il Parlamento si è fatto vivo, ma sono rimasti solo sette mesi di tempo per una buona legge sull'aiuto alla morte volontaria.

Se non arriverà la legge, continueremo ad aiutare le persone a far valere i propri diritti fondamentali. Personalmente posso solo dire che rifarei quello che ho fatto, e che con Mina Welby e Gustavo Fraticelli lo rifaremo ancora, se sarà necessario.»

Sul tema dell'eutanasia legale, i giorni 22, 23 e 24 marzo si terrà una mobilitazione nazionale di cui si potranno avere tutte le informazioni sul sito www.associazionelucacoscioni.it