Politica

Non solo da destra si giustificano le violenze di Israele contro i palestinesi

Per riuscire a comprendere perché Israele goda di uno stato di impunità che gli permette da anni di mantenere l'apartheid in Palestina e all'interno dello stesso Stato ebraico è utile riportare le seguenti posizioni all'interno del Partito Democratico, espresse nelle scorse ore con riferimento alla guerra in atto tra l'esercito israeliano e le fazioni militari all'interno della Striscia di Gaza.

Così Lia Quartapelle, responsabile PD per Europa e Affari Internazionali:

"Non è con gli sfratti né con le violenze che si favorisce la convivenza a Gerusalemme. La città si regge da tempo su un equilibrio precario che oggi sembra sul punto di esplodere.Guardiamo con estrema preoccupazione a quanto sta avvenendo sulla spianata delle Moschee e condanniamo ogni violenza, invitando tutte le parti a ricercare una soluzione che sia prima di tutto politica.In un momento in cui nella regione possono esserci aperture e spiragli per una soluzione di pace complessiva, che è l’unica strada per garantire nel lungo periodo la sicurezza di Israele e la stabilità di tutta la regione, si eviti la tentazione di colpi di mano e prove di forza basate sulla violenza. In questo il ruolo di Israele è fondamentale per costruire uno sbocco politico alla situazione di ingiustizia in cui vivono ormai da anni i palestinesi e gli abitanti di Gerusalemme est.Ogni primo ministro responsabile che ha a cuore il bene del proprio paese prima del proprio destino come uomo politico sa che, più che con le contrapposizioni, il futuro di Israele e della regione si costruisce mettendo in campo soluzioni negoziali realistiche e equilibrate.L’Unione Europea e l’Italia si diano da fare per favorire una soluzione in questo senso".
Una dichiarazione non del tutto pilatesca, comunque all'insegna della massima prudenza, ma che almeno riconosce la "situazione di ingiustizia in cui vivono ormai da anni i palestinesi e gli abitanti di Gerusalemme est". Di questi tempi è già qualcosa. 

Al contrario, il deputato dem Emanuele Fiano ha scelto da che parte stare... quella di Israele:

Mentre definisce non obiettive le considerazioni del signore a cui risponde, Fiano sostiene la sua posizione con motivazioni di convenienza, preoccupato solo di giustificare le violenze dello Stato ebraico. D'altra parte, in passato, lo stesso deputato dem ha definito antisemita chiunque sia favorevole alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) contro Israele.

Alle rimostranze, Fiano risponde con l'autocommiserazione:

Più solo di come mi sento io stasera è difficile. Non c’è mestiere politico più difficile che essere ebrei, di sinistra, sionisti, difensori del diritto dello Stato di Israele ad esistere e difensore del diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Lo sapevo prima che sarebbero stati, insulti, offese, attacchi, odio. Lo avevo anche scritto qui. E mentre noi discutiamo la gente muore e scappa e si nasconde. Avrei dovuto stare zitto e basta. Ci sono incrostazioni che non si tolgono. Punto.Se uno in Italia, da sinistra, vuole difendere Israele da chi in queste ore e non solo, lo vorrebbe distruggere per sempre, eliminare dalla cartina geografica come Hamas, Jihad, Iran, Heizbollah etc, e vuole contemporaneamente tentare di mantenere accesso il lume della ragione del diritto palestinese ad avere uno Stato, viene contemporaneamente accusato dagli amici di Israele, di essere amico dei nemici di Israele, e dagli amici dei palestinesi di essere amico dei nemici dei palestinesi. E i social si riempiono di una fogna di insulti. Poi passeranno alle minacce. Questione di ore. Non avrete mai il mio diritto di ragionare con la mia testa. Non mi avrete mai dalla parte di chi vuole distruggere Israele ma neanche dalla parte di chi vuole che io non parli dei diritti del popolo palestinese. Passo e chiudo. 


Quando Fiano riuscirà a giustificare quanto accade da decenni a Gerusalemme est, Cisgiordania e Gaza dove ai palestinesi vengono sistematicamente negati i diritti umani a cui lui sono concessi, allora potrà essere credibile. Attualmente non lo è.

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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