Mentre la delegazione dell'AIEA si appresta (almeno pare, con i russi che starebbero facendo difficoltà con i visti d'ingresso) a raggiungere la centrale di Zaporizhzhia, l'impianto nucleare ucraino anche oggi è stato fatto bersaglio di colpi di artiglieria, della cui responsabilità si accusano a vicenda entrambi gli eserciti in lotta.
Mentre si riconcorrono le voci sull'entità dell'offensiva in corso nella regione di Kherson, fonti ufficiali ucraine riferiscono che sono stato uccisi 117 soldati russi mentre sono andati distrutti 9 carri armati T-72, 3 MLRS "Grad", un cannone semovente Giatsint-S, un obice semovente Msta, 18 veicoli blindati e 4depositi di munizioni. L'esercito ucraino ha riferito anche di aver colpito quattro posti di blocco russi e quattro vie di comunicazione. Due gli ulteriori attacchi al ponte Antonivsky, che unisce la regione di Kherson, divisa in due dal fiume Dnipro.
Queste, invece, le perdite russe dall'inizio dell'invasione: 47.900 soldati, 1.974 carri armati, 4.312 veicoli corazzati da combattimento, 3.236 veicoli e serbatoi di carburante, 1.091 sistemi di artiglieria, 285 sistemi di lancio multiplo di razzi, 152 sistemi di difesa aerea, 204 elicotteri, 234 aeroplani, 849 droni e 15 imbarcazioni.
Per facilitare la controffensiva, gli ucraini adesso pensano di promuovere le diserzioni... dei russi. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha anticipato di voler lanciare un programma speciale per i soldati russi che si arrendono. "Sono fiducioso che questa valga la pena fare una simile proposta perché se un soldato russo depone le armi e decide di andarsene, significa salvare vite ucraine e accorciare i tempi per la pace", ha detto a Reuters.
E che la Russia inizi ad avere problemi con il proprio contingente lo conferma l'Intelligence ucraina affermando che, in gran segreto (!!!), è stata avviata una mobilitazione a Mosca e San Pietroburgo per una coscrizione di massa dei residenti da inviare poi nella Crimea occupata.
Non solo. Secondo media indipendenti russi: Mosca entro fine anno avrà anche problemi nel fornire armi al proprio esercito. Già oggi i missili guidati sono pochissimi, mentre i proiettili per i pezzi di artiglieria e i veicoli corazzati si esauriranno entro la fine di dicembre se l'intensità dei bombardamenti dovesse rimanere ai livelli attuali. Neppure lo stato dell'aviazione militare russa non consentirebbe una campagna aerea su vasta scala, in base ai risultati prodotti dalla quantità di munizioni finora utilizzate.