"Come dimostra la proposta di legge sull'istituzione di una commissione d'inchiesta sulle violenze degli anni '70, con riferimento agli episodi di Acca Larentia e Primavalle... episodi criminosi, ma si fa finta non siano mai esistite le stragi di Piazza Fontana, Brescia o Bologna"... l'attuale maggioranza porta avanti in maniera "più subdola, e quindi più pericolosa" dei suoi predecessori di destra la volontà di rileggere la storia a suo uso e consumo.
"C'è la necessità, da parte di Fratelli d'Italia, di ripulire il vestito del Movimento sociale italiano che negli anni '70 era la porta girevole degli estremisti di destra".
"In sostanza non si può negare l'evidenza, e cioè che la cultura e i costumi del fascismo permeano gran parte del partito della Meloni e sono elemento fondamentale della stessa biografia della leader".
Questo è quanto ha dichiarato (e scritto) il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, nella presentazione alla Casa della Memoria di Roma del suo libro "Antifascisti adesso".
E dopo aver ricordato quanto molti continuano a far finta di non voler vedere e/o capire, fa ancor più raccapriccio il fatto che tra gli obiettivi di questo governo vi siano anche le "riforme istituzionali"... e non solo quella dell'autonomia, ma pure quella del presidenzialismo, come ci ricorda la nota odierna di Palazzo Chigi:
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avvia il confronto con le opposizioni sulle riforme istituzionali. L’appuntamento con i rappresentanti delle forze politiche è fissato per martedì 9 maggio alla Camera dei deputati, nella Biblioteca del Presidente. Agli incontri partecipano anche i Vice Presidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati; il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini. Di seguito il programma degli incontri: ore 12.30 componente +Europa
ore 13 Gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche
ore 13.45 Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra
ore 15.30 Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe
ore 17 Gruppo Movimento Cinque Stelle
ore 18.30 Gruppo Partito Democratico".
L'unica speranza? È che la mossa della Meloni sia pensata per arginare la riforma dell'Autonomia di Calderoli, supportata dalla Lega. Una riforma che non convince la premier, che potrebbe così aver promosso l'iniziativa di convocare un tavolo con le opposizioni per parlare di presidenzialismo solo per calciare la palla in tribuna, mettendo altra carne sul fuoco, in modo da bloccare l'iter della legge voluta da Salvini, anche in prospettiva delle Europee.
Come è facile capire, anche quella di destra-centro, nonostante le dichiarazioni dei leader, è un'alleanza elettorale che, prima o poi finirà per mettere in evidenza contraddizioni e opposti interessi dei partiti che la compongono.