Grande affermazione della Lega alle elezioni europee di ieri. Il partito di Salvini si è affermato come primo in Italia incassando il 34,3% delle preferenze. Al secondo posto c'è il sorpasso del PD di Zingaretti, che prende il 22,7%, sul M5S di Casaleggio. I grillini sono il caso più clamoroso di questa tornata elettorale, vedendo quasi dimezzati i consensi rispetto alle elezioni politiche che li hanno portati al governo. Flop prevedibile per Forza Italia, che incassa solo l'8,8%, mentre c'è invece la crescita di Fratelli d'Italia, che porta a casa il 6,5%. I partiti rimanenti (come La Sinistra o +Europa) non superano la soglia di sbarramento del 4%.
Rispetto alle ultime elezioni politiche si sono completamente invertite le percentuali di Lega e M5S. Questo dato, unito ad alcuni sondaggi, rivela come molti ex elettori grillini abbiano dato la loro preferenza a Salvini, alla faccia di quei pazzi che osano definire il M5S come un partito la cui anima è di sinistra.
La crescita del PD è un dato di fatto, ma non è così importante come avrebbe potuto essere. Il centrosinistra si è giovato in minima parte del crollo dei 5 Stelle e di Forza Italia, non ha saputo intercettare il voto degli scontenti come ha fatto la Lega e non è stato nemmeno in grado di convincere tutti i cittadini spaventati dalla deriva fascista del paese a dargli fiducia. Il partito di Zingaretti non ha saputo promuovere contenuti alternativi alla campagna elettorale di Salvini e Di Maio, ha giustamente fatto leva sul pericolo della deriva fascista, ma di fatto non ha saputo fare altro, non riuscendo così a proporsi come un'alternativa credibile.
La forza sovranista italiana, quella il cui leader ha in libreria (vedete l'immagine che ha postato su Facebook) le foto di Putin, il cappellino di Trump e le bandiere russe, quella che prende soldi dai russi, ottiene un risultato straordinario e diventa primo partito nel paese. Se l'Italia si è piegata al fascino del sovranismo, lo stesso non è però accaduto in Europa. Complessivamente i sovranisti nel Parlamento europeo hanno conquistato poco più di 50 seggi; ambivano ad essere il secondo polo europeo, ma in realtà sono quarti dietro anche ai Verdi.
Non solo in Italia c'è stata una forte affermazione degli anti-europeisti. In Francia il partito di Marine Le Pen ha superato di poco quello di Macron ed è diventato il primo nel paese. In Gran Bretagna ha trionfato il partito della Brexit di Nigel Farage; gli inglesi hanno premiato chi li ha gettati nel caos.
Queste elezioni non determineranno certo i cambiamenti drammatici che si temevano, ma qualche modifica all'indirizzo politico del Parlamento europeo lo porteranno certamente. La crescita dei Verdi potrebbe spingere l'UE a trattare con maggiore serietà ed energia la questione ambientale, mentre la crescita del fronte sovranista deve suonare come un campanello d'allarme e spingere l'Europa a una maggiore attenzione nei confronti delle fasce sociali più deboli.
Tornando in Italia, ci si interroga ora sugli effetti del voto sul Governo. Cambiano di certo i rapporti di forza, ma considerando che Salvini sin dall'inizio è stato il leader reale dell'esecutivo, con il M5S incapace di opporgli resistenza, probabilmente si chiuderà soltanto la farsa di una parte del Governo che fa opposizione, com'è stato in queste settimane di campagna elettorale. Salvini tornerà a spingere forte su flat tax e autonomie regionali, i 5 Stelle non si opporranno e cercheranno di recuperare la faccia approvando qualche altro loro cavallo di battaglia elettorale.
Qualsiasi analisi politica che si rispetti deve concludersi con una riflessione sulla società che ha votato. Come dico sempre, la classe politica è lo specchio della gente che rappresenta, quindi i risultati di un'elezione possono dirci tanto su chi siamo. Il fatto che tanti abbiano cambiato sponda e dal M5S siano passati alla Lega, ci rivela che ancora è forte in noi italiani la tendenza a credere all'uomo della Provvidenza: abbiamo scelto Berlusconi come antidoto a tutti i mali, poi ci siamo convertiti a Renzi, poi siamo saltati sul carro del M5S, adesso ci aggrappiamo a Salvini. Continua a essere forte per noi il fascino delle risposte semplici, non amiamo ragionare sulla complessità dei problemi, semplicemente aspettiamo chi trova un capro espiatorio su cui scaricare ogni colpa. Cose come la questione morale non ci attirano anzi, l'onestà del leader politico non era un valore importante e non lo è tutt'ora, solo così possiamo spiegarci la fiducia data negli anni a Berlusconi o data adesso a Salvini. Triste anche la valutazione circa la coscienza ecologica degli italiani: i Verdi in alcuni paesi, come la Germania, sono tanto forti da poter partecipare alla formazione degli esecutivi di governo; in Italia invece, nonostante i gravi danni che stiamo subendo a causa del riscaldamento globale, i Verdi prendono il 2%, e votiamo un soggetto che ha messo in discussione il problema del riscaldamento globale perché questo maggio è stato freddo. Anche la percentuale complessiva dei voti ottenuti dalle formazioni di estrema destra deve farci riflettere, conferma che sempre più persone subiscono il fascino delle idee fasciste o cadono nella trappola di chi vuole cancellare la memoria e reintrodurre di nascosto la peggior malattia morale del nostro paese.