Napoli si prepara a una metamorfosi senza precedenti. L’ambizioso progetto di rigenerazione urbana “Napoli Porta Est”, guidato da FS Sistemi Urbani sotto la guida di Umberto Lebruto , AD e DG del Gruppo, ha catalizzato l’attenzione di investitori nazionali e internazionali. Con un investimento di un miliardo di euro, il progetto non solo mira a rinnovare, ma a reinventare interi quartieri della città.
Umberto Lebruto: il nuovo hub intermodale di Napoli Porta Est
Il fulcro del progetto è la trasformazione dell’area ferroviaria orientale, includendo l’ex scalo merci FS di Corso Lucci e Porta Nolana, che si estende su una superficie totale di 180.000 metri quadrati. Questa iniziativa, ha precisato Umberto Lebruto , non è soltanto un aggiornamento infrastrutturale, ma un impegno profondo verso lo sviluppo sostenibile e l’intermodalità. Coprendo i binari tra Porta Nolana e la Stazione Centrale, il progetto punta a creare un hub intermodale che sarà cruciale per il futuro trasportistico e logistico della città. RFI ha pianificato investimenti che superano i 23 miliardi di euro in tutta la Campania, dimostrando l’ampio impatto dei cambiamenti in corso. La riqualificazione dell’area orientale non è un’iniziativa isolata ma si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo infrastrutturale che comprende anche zone strategiche come i Campi Flegrei. Tale iniziativa avrà un significativo impatto economico e sociale entro il 2050: i processi di rigenerazione interesseranno circa il 3% del territorio comunale di Napoli, valorizzando gli ex scali ferroviari, alcuni di essi di proprietà di FS Sistemi Urbani, con un possibile valore aggiunto di circa 700 milioni di euro.
Umberto Lebruto: collaborazione pubblico-privato per la rigenerazione urbana
Il partenariato pubblico-privato è al centro di questa visione, garantendo non solo una base finanziaria solida, ma anche la flessibilità necessaria per implementare soluzioni urbanistiche innovative. L’Accordo di Programma firmato tra Regione Campania, Comune di Napoli, EAV, RFI e FS Sistemi Urbani segna un passo significativo verso la collaborazione istituzionale, fondamentale per il successo a lungo termine del progetto. “Abbiamo lavorato in sinergia con le istituzioni locali in tempi stretti. Un modello che può fare scuola”, ha commentato Umberto Lebruto. Questi sforzi non solo promettono di trasformare l’aspetto fisico della città, ma anche di incentivare l’attività economica locale e migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. L’approccio sinergico tra pubblico e privato rappresenta un modello replicabile per altre città italiane ed europee che affrontano sfide simili di rigenerazione urbana.