Chiesa / Il caso Civezzano, il paese dove i funerali si faranno senza il prete (e in futuro anche battesimi una volta all’anno).
Il parroco, padre Gonzo: «Io ho otto parrocchie, il clero avrà una forte diminuzione nei prossimi tre anni».
Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati commenta l'articolo apparso su ladige.it: "Situazioni di questo tipo saranno sempre più diffuse e per arginare la crisi non sembrano intravedersi soluzioni vaticane. I preti sposati sono ancora tenuti lontani dal ministero pur essendo una grande risorsa".
Di Seguito l'articolo:
"«Il clero segnerà una forte diminuzione nei prossimi tre anni», prevede monsignore padre Angelo Gonzo (parrocchie di Albiano, Bosco, Civezzano, Fornace, Lases, Lona, Sant'Agnese, Seregnano), comunicando che, i funerali, dal gennaio prossimo, potranno essere celebrati senza messa.
Vale a dire che - conferma padre Angelo Gonzo - «anche se in prospettiva futura, ma se dovesse succedere già nei prossimi giorni, nell'eventualità di impedimenti per altri impegni, proporrò ai congiunti del defunto, una celebrazione senza prete. Potrà eventualmente presenziare un diacono oppure un laico».
Allora, padre, Angelo, lei si porrebbe in contrasto con le indicazioni che vengono dalla Diocesi di Trento. «Non ci sono indicazioni. Risulta che, se un prete vuole impostare la sua Parrocchia in modo innovativo, è autorizzato» dice monsignore Gonzo. Inoltre, puntualizza padre Angelo Gonzo: «Il rito del funerale conclude ogni altra celebrazione o preghiera, pertanto la riposizione delle ceneri nei loculi sarà un atto compiuto dai soli familiari».
Poi, auspicando che «l'esperienza della fede diventi esperienza di vita». Anche perché - altre novità per il territorio di Civezzano, sempre in via sperimentale - vengono introdotte per il Sacramento del battesimo. Scrive il parroco che non è più necessario battezzare da piccoli o entro l'anno. Saranno celebrazioni comunitarie collocate nei momenti delle messe festive. A rimarcare che, nella Chiesa, la componente ecclesiastica non è più sostenibile e concepibile, non ha più senso di esistere, è lo stesso monsignore Angelo Gonzo. Che, perentorio, analizza: «La Chiesa-istituzione, l'ecclesiastico e tutto quanto concentrato sul Clero, non esiste più. È finito».
Calano i preti. «Io sono da solo a servire otto parrocchie. Per le celebrazioni delle messe, quando hanno disponibilità, mi aiutano don Stefano Zeni e don Ruggero Fattor».
«La nuova prospettiva dell'esigenza di "Comunità Chiesa" dovrà essere soddisfatta dalla gente disponibile a dare eco all'esperienza di Dio. Perché dobbiamo capire come, non cambia la fede, bensì le modalità di approccio». Il "modello antico" di Chiesa - considera padre Angelo - dovrà riconsiderarsi nei nuovi stili di vita dettati dal Vangelo. Ora emerge la sete derivante da una società in evoluzione, globalizzante, che quasi disconosce il culto della fede. Ragionamenti profondi, che portano monsignore Gonzo a rimarcare come «il vecchio concetto di Chiesa, è tramontato. Ora è il momento di vedere la nuova lettura del Vangelo».
Parla di un cambiamento culturale, padre Angelo. «Ma, pensiamo in positivo, personalmente sono fiducioso nello Spirito di Dio che ci sta indicando nuove strade da percorrere per fare diventare l'esperienza della Fede, esperienza di vita»".