La manifestazione nazionale #FuturoAlLavoro convocata per il 9 febbraio da Cgil, Cisl e Uil a Roma si è conclusa con il discorso del neo segretario della Cgil Maurizio Landini.

Questi alcuni passaggi del suo intervento alle numerose persone presenti che hanno riempito piazza San Giovanni.


"Noi siamo il cambiamento e chiediamo il cambiamento delle politiche del Paese - ha detto Landini. - Noi vogliamo la giustizia sociale e chiediamo una cosa molto precisa, cioè che al centro tornino le persone e il lavoro. Ma non un lavoro qualsiasi, bensì un lavoro dignitoso e che non renda poveri.

Abbiamo bisogno di unire il Paese e non di dividerlo. Il mondo del lavoro, che oggi è qui unitariamente, ha imparato sulla propria pelle che occorre fare di tutto per impedire che ci sia competizione tra lavoratori: questo si può ottenere soltanto assicurando a tutti gli stessi diritti e le stesse tutele. La competizione deve essere sulla qualità o sull'innovazione, non sui diritti e sul salario."

E il cambiamento non riguarda solo l'Italia, ma anche gli altri Paesi: "A chi pensa di dividere l'Europa, rispondiamo che tutti uniti dobbiamo costruire l'Europa dei diritti e del lavoro. L'obiettivo è unire in Italia e unire tutti i sindacati in Europa: non è semplice, ma dobbiamo avere il coraggio di osare".

Landini ha portato ad esempio il sovranismo ungherese che, grazie alle delocalizzazioni favorite dai bassi salari, dopo aver portato le fabbriche nel Paese adesso vuole ulteriormente diminuire i diritti dei lavoratori aumentandone oltre misura le ore di straordinario: "I problemi non si risolvono rinchiudendosi nel proprio condominio".

Investimenti, sicurezza del lavoro e mezzogiorno, gli altri tempi trattati nel discorso: "Il punto centrale sono gli investimenti. Senza un piano straordinario di investimenti pubblici e privati non si creano posti di lavoro. L'esecutivo invece li ha ridotti, soprattutto per il Sud e per il mondo pubblico, e ha chiuso i cantieri.

Nella legge di stabilità hanno messo le poste per l'aumento dei salari anche degli insegnanti. Stando a quelle cifre, l'incremento per loro sarà di 14 euro lordi per i prossimi tre anni. Non si rendono conto che così facendo offendono se stessi e i lavoratori, non si rendono conto che il lavoro pubblico è cultura e assistenza alle persone, è diritto alla salute e inclusione sociale, è solidarietà e crescita del paese".

La sicurezza sul lavoro è "un problema che prende alla bocca dello stomaco".Nonostante l'aumento degli incidenti sul lavoro, il Governo "ha fatto un provvedimento che riduce le risorse che l'Inail dovrebbe spendere per la formazione, per l'innovazione e per combattere gli incidenti."

Landini ha poi detto che l'esecutivo "si è dimenticato del Mezzogiorno", come dei giovani e degli investimenti per rilancio dell'occupazione giovanile. Non solo, utilizzando lo spauracchio dei migranti, il Governo ha dimenticato di dire che "sono di più i giovani italiani che sono dovuti andare via dall'Italia per cercare lavoro, che non gli stranieri che sono venuti a cercare il lavoro da noi".

Ed a proposito di migrazione, Landini ha poi ricordato che il sindacato si oppone alla chiusura dei centri di accoglienza, perché "non solo mettono in discussione i diritti, ma lasciano sulla strada tante persone che sono scappate dal loro paese per salvarsi dalla guerra e cercare un lavoro, oltre a moltissimi lavoratori".

Su quota 100: "È un bene chi ha 62 anni e 38 di contributi possa finalmente andare in pensione, ma il problema vero non sono due o trecentomila persone. Il problema sono gli altri 20 milioni che continuano a non poterci andare. Perché i giovani con questo sistema una pensione non l'avranno mai, le donne sono le più penalizzate, i lavori gravosi non sono stati affrontati. Noi questi temi li vogliamo affrontare".

E non è mancato neppure il giudizio sul reddito di cittadinanza: "Con Cisl e Uil ci battiamo, e ci siamo battuti in passato, per ottenere uno strumento in grado di combattere la povertà. Grazie a questa battaglia abbiamo fatto sì che il governo precedente istituisse il Rei. La nostra critica al Rei riguardava soprattutto la sua limitatezza, le risorse erano poche e quindi non risolveva il problema.

Il reddito di cittadinanza è un ibrido che mescola la lotta alla povertà con le politiche per il lavoro. Il rischio è che non affrontino bene né l'una né l'altra, perché la povertà si combatte dando lavoro, ma che non sia un lavoro povero.

La povertà esiste anche per chi un lavoro ce l'ha ma, ad esempio, ha in casa un anziano non autosufficiente, un disabile, o deve pagare per l'asilo nido. Sono queste le cose che fanno la differenza. Per avere uno strumento vero, quindi, bisogna dare un ruolo ai Comuni per rafforzare lo stato sociale.

Anche il fatto che i cosiddetti navigator saranno assunti da precari, rende tutto questo davvero incredibile".


Questa manifestazione sindacale è stata indetta per ricordare al Governo che i sindacati rappresentano gli interessi di oltre 10 milioni di persone e che, se si vogliono affrontare e risolvere i problemi, è più intelligente e opportuno farlo dopo aver sentito l'opinione e i suggerimenti di tutti.

L'autoreferenzialità di questo Governo, peraltro non nuova visto che in passato altri hanno seguito la stessa strada con i risultati che tutti hanno sotto i loro occhi, è il difetto maggiore del cosiddetto cambiamento, in cui Lega e 5 Stelle cercano di promuovere i rispettivi programmi volendo proporsi come soli possibili salvatori della patria, senza neppure avere un bagaglio minimo di competenza ed esperienza.