Eric Schneiderman, 63 anni, Procuratore generale dello Stato di New York, è stato un sostenitore tra i più in vista del movimento #MeToo, che ha denunciato gli abusi sessuali commessi da uomini di spicco del mondo della politica, dei media, dell'intrattenimento e degli affari. Tra questi, il noto produttore cinematografico Harvey Weinstein. E proprio in relazione a ciò, lo scorso febbraio, Schneiderman aveva citato in giudizio la Weinstein Company e lo stesso Weinstein.
Adesso, quello che era diventato il paladino delle donne è stato inguaiato a seguito di un articolo pubblicato sulla rivista New Yorker in cui quattro donne, che hanno dichiarato di aver avuto relazioni con Schneiderman, hanno affermato di essere state sottoposte a violenza fisica non consensuale.
Il governatore dello Stato, Andrew Cuomo, ha chiesto le dimissioni di Schneiderman dal suo incarico di Procuratore generale poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo.
Schneiderman ha rilasciato poi una dichiarazione affermando che, sebbene le accuse non fossero collegate al suo incarico, poiché gli avrebbero impedito di svolgere il proprio lavoro in maniera normale, ha rassegnato le dimissioni, negando comunque le accuse, perché le donne, a suo dire, erano consezienti.
Il New Yorker riporta l'identità di due delle donne che accusano Schneiderman, rivelando che, dopo aver bevuto, il procuratore le avrebbe percosse.
In base all'articolo, tra il 2013 e il 2016 Schneiderman avrebbe abusato della blogger e attivista Michelle Manning Barish, dell'attrice e autrice Tanya Selvaratnam, di una avvocato e di una quarta donna.