Secondo quanto dichiarato giovedì dal ministro della Salute Matt Hancock alla Camera dei Comuni, il Regno Unito ha finora somministrato più di 5 milioni di dosi di vaccino anti-Covid a 4,6 milioni di persone, con l'obiettivo di vaccinarne almeno quattro gruppi, indicati come prioritari, entro la metà di febbraio.
In pratica, nel Regno Unito si stanno effettuando oltre 200 vaccinazioni ogni minuto.
Il risultato è dovuto soprattutto a due fattori. Uno riguarda la disponibilità del vaccino di AstraZeneca, più facile da somministrare e a cui l'EMA non ha ancora dato il via libera all'utilizzo nell'Ue, l'altro il fatto che il Regno Unito ha scelto di ritardare la somministrazione della seconda dose e ha puntato sull'immunizzazione del più alto numero possibile di persone con la prima.
Una scelta, quest'ultima, il cui risultato non è pero certo al 100%. Secondo i dati provenienti da Israele, infatti, l'efficacia di una singola dose del vaccino Pfizer potrebbe essere inferiore a quanto inizialmente previsto. Ma chi sta consigliando Matt Hancock ritiene invece che una sola dose del vaccino Pfizer riesca a garantire una protezione dal virus dell'89% già dopo due, tre settimane.
Ma nonostante il buon andamento nella somministrazione del vaccino, il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato di non poter dire fin d'ora se le restrizioni anti-Covid in atto in Inghilterra possano terminare in primavera. Per saperlo bisognerà attendere la metà di febbraio.
Marc Baguelin, lo scienziato che consiglia il governo britannico su come affrontare la pandemia, ha detto che ristoranti e bar non dovrebbero riaprire prima di maggio.
Il ministro dell'Istruzione, Gavin Williamson, "spera" di poter riaprire almeno le scuole prima di Pasqua, anche se Downing Street non sembra esserne affatto convinta.
Mercoledì il Regno Unito ha registrato un altro massimo storico nel numero di decessi da Covid: 1.820 persone morte nelle ultime 24 ore.