Questo l'ultimo aggiornamento, notturno, dalla bocca di Giuseppe Conte sull'andamento della trattativa per il Recovery Fund:

"La partita è ancora aperta, ci sono vari punti su cui stiamo discutendo, tra cui ad esempio la ripartizione tra sussidi e prestiti, attuazione programmi, alcune condizionalità come lo stato di diritto e i rebates. ...L’Italia non può accettare che questo programma diventi inutile per quanto riguarda la ripartenza del nostro Paese e di tutta l’Europa. Stiamo cercando di costruire un percorso che porti anche i Paesi frugali a convincersi. Stiamo parlando di un progetto di bilancio molto articolato al quale si è aggiunto Next Generation EU e che richiede l’unanimità. Siamo in una casa comune. Bisogna entrare in questa dimensione: o siamo tutti vincitori o siamo tutti sconfitti. Domenica continueremo perché dobbiamo fare di tutto per concludere".

Domenica mattina, i primi a parlarsi in un incontro riservato sono stati il presidente del Consiglio europeo Michel, la cancelliera Merkel, il presidente Macron e la presidente della Comissione Ue von der Leyen. La ripresa dei lavori è fissata a mezzogiorno. La foto dell'incontro, in alto, è stata postata su Twitter dal portavoce di Michel, Barend Leyts.

Per sbloccare la situazione, sabato, Charles Michel aveva proposto una riduzione di 50 miliardi delle sovvenzioni a fondo perduto, che così scenderebbero da 500 a 450 miliardi, e un rafforzamento di 15 miliardi della "Resilience Recovery Facility", cioè quella relativa ai prestiti, con l’ammontare totale del fondo che resterebbe in tal modo di 750 miliardi. Ma neppure questa impostazione ha convinto l'Olanda, e gli altri Paesi cosiddetti frugali di cui si è fatta portavoce.

"Ho un buon rapporto personale con il premier olandese Rutte – ha detto Conte – però lo scontro è molto duro, perché ritengo che le sue richieste siano indebite, sia dal punto di vista giuridico che politico".

Queste le dichiarazioni di Conte, rilasciate nella notte: