Come carismatici vengono indicati i seguaci del movimento spirituale cattolico «Rinnovamento carismatico» o anche «Rinnovamento dello Spirito», fondato negli Stati Uniti nel 1967 e poi diffusosi in gran parte del mondo. Ispirandosi soprattutto agli Atti degli Apostoli e alle Lettere di san Paolo, si propone di riscoprire i carismi che ogni cristiano riceve col battesimo. Suddivisi in gruppi e comunità, i carismatici si riuniscono in preghiera per invocare da Dio i doni dello Spirito Santo.
Per avere la riprova di essere stati esauditi dallo Spirito Santo, secondo alcuni di questi movimenti, i loro seguaci devono parlare in altre lingue, cioè pronunciare parole di una lingua esistente ma ignota a chi parla (xenoglossia o xenolalia), oppure parole di un linguaggio mistico sconosciuto, addirittura semplici vocalizzi o sillabe senza senso (glossolalia ovvero parlare in lingua).
Tutto deriva dagli Atti degli Apostoli in cui si racconta come "lingue di fuoco" scesero sulle teste dei discepoli di Cristo,che miracolosamente acquisirono la capacità di parlare in lingue dapprima a loro sconosciute, ma comprese da altre persone presenti come loro lingue madri:
«Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: "Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio.» (Atti 2, 4-11)
In seguito, in base a quanto si apprende dalla Prima lettera ai Corinzi di san Paolo, i cristiani hanno iniziato a riprodurre il miracolo di Pentecoste pronunciando parole senza senso (glossolalia). Pur non disapprovando tale pratica, annoverandola tra gli altri "doni dello Spirito" (1 Cor 12, 1-30), san Paolo ne prende però anche le distanze con il seguente ammonimento:
«Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi; ma in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue. Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. Sta scritto nella Legge: Parlerò a questo popolo in altre lingue e con labbra di stranieri, ma neanche così mi ascolteranno, dice il Signore. Quindi le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma per i credenti.» (1 Corinzi 14, 18-22)
E conclude con una precisa disposizione:
«Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine; uno poi faccia da interprete. Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a Dio.» (1 Corinzi 14, 27)
Perché questa lunga premessa? Perché la giudice che è stata scelta da Trump per sostituire la defunta Ruth Bader Ginsburg, la signora Amy Coney Barrett, fa parte proprio di un gruppo carismatico, "People of Praise", che annovera fra le sue "caratteristiche" appunto quella di credere che le persone "affette" da glossolalia abbiano ricevuto un dono dello Spirito Santo. I suoi membri sono soliti riunirsi in preghiera per imporre le mani sul malcapitato di turno affinché, dopo un po' di tempo, questi finalmente inizi a pronunciare parole senza senso a dimostrazione che lo Spirito Santo è sceso su di lui.
Che la Barrett abbia partecipato a queste riunioni non è provato, ma che sia membro, pure apicale, di quel movimento religioso dedito a queste pratiche, segno di vero e proprio fanatismo, è un fatto. E con queste premesse, qualche perplessità sul ruolo che dovrebbe svolgere in futuro non è ingiustificata.
Il problema principale è evidente ed è riassumibile in questi termini. Un giudice, specialmente un giudice costituzionale, dovrebbe avere la capacità di decidere, senza essere influenzato da pregiudizi di qualsiasi natura, dato che deve rappresentare gli interessi non di un ristretto gruppo di persone, ma quelli di un'intera nazione.
Non può certo farlo chi appartiene ad un movimento di fanatici.