Le perdite tra i soldati russi registrate a febbraio in Ucraina sono molto più elevate rispetto a qualsiasi altro periodo dall'inizio dell'invasione, secondo i dati forniti da Kiev. A febbraio, in media, ogni giorno sarebbero 824 i soldati russi uccisi.
La scorsa settimana, l'ormai ex ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, aveva dichiarato di attendersi una nuova offensiva russa intorno al 24 febbraio, anniversario dell'invasione. Secondo alcuni amministratori locali, tra cui i governatori di Luhansk e Donetsk, l'offensiva sarebbe invece già iniziata.
In queste settimane, i mercenari della Wagner stanno combattendo disperatamente per avanzare nel Donetsk, per prendere il controllo della parte restante della regione, divisa a metà tra Russia e Ucraina. Nonostante i successi ottenuti, anche nelle ultime ore con la conquista di Krasna Hora, l'avanzata dei russi è molto, molto lenta mentre aumenta sempre di più il numero delle vittime: 137.780 l'ultimo bilancio reso noto dallo Stato maggiore ucraino.
A parziale conferma di quanto dichiarato da Kiev sull'aumento del numero di perdite tra le fila dell'esercito russo, da segnalare quanto riportato dalla RIA Novosti che riferisce di una nota inviata dalle autorità di Kaliningrad al Ministero della Difesa russo dopo le denunce dei suoi residenti mobilitati da Putin e finiti a combattere in prima linea nell'oblast di Donetsk, nonostante il loro addestramento non fosse completato.
Quei militari affermano di essere stati arruolati nell'ottobre dello scorso anno e di essere finiti a Donetsk, dove sono stati assegnati al comando della DPR che li avrebbe inviati tra le fila della fanteria d'assalto, nonostante non fossero preparati a svolgere tale compito, tanto da registrare perdite nel battaglione. L'agenzia di stampa russa riporta poi che la vicenda è stata chiarita e risolta!