Emmanuel Macron e Edouard Philippe, il suo primo ministro, hanno concordato nella settimana centrale di Ottobre un incontro per dare un ultimo tocco alla costituzione della nuova squadra governativa. Il nome del prossimo ministro dell'Interno sarebbe al centro dell’incontro, anche a causa di alcun divergenze tra i due capi dell'esecutivo.

Sono già trascorsi undici giorni dalle dimissioni del ministro dell'Interno Gerard Collomb e mentre i negoziati proseguono dal 13 ottobre, senza fumata bianca all'orizzonte, le fonti più vicine all’Eliseo prevedono un possibile annuncio nella settimana centrale di ottobre.

Venerdì 12 ottobre, alla fine del vertice “ Francofonia in Armenia”, Emmanuel Macron ha difeso la sua decisione di prendere tempo sul processo di rimpasto, negando che nell’esecutivo sia in corso un qualsiasi "braccio di ferro". Il rimpasto "è importante, è un impegno, e quindi occorre fare le cose con metodo, al giusto ritmo (...) in modo professionale", ha detto il presidente in un intervista rilasciata a France 24 e a RFI, intervenuti con i loro operatori al summit armeno.

L'Eliseo ha negato ogni "accanimento" sulla scelta di profili adeguati tra Emmanuel Macron e il Primo Ministro Edouard Philippe, ma la presidenza ha riconosciuto quanto meno l’esistenza di una "discussione" tra i due personaggi politici, confermando che entrambi hanno già posto il veto su alcuni esponenti politici.

Mentre si parla anche di un generale e più ampio rimpasto, anziché di una semplice sostituzione di Gerard Collomb, la scelta del futuro ministro dell'Interno rimane al centro dei negoziati.

 

La stampa attribuisce a Edouard Philippe l'intenzione di nominare un tandem composto da Gérald Darmanin e Frédéric Péchenard, entrambi amici di Nicolas Sarkozy, piuttosto che un politico fedele al presidente Macron, come Christophe Castaner.

Il rimpasto secondo alcuni dovrà comunque mantenere l'equilibrio tipico del macronismo, tra personalità di sinistra, centro e destra. Ma anche l’attesa per questo processo è accompagnata da una certa stanchezza, in Francia e all'estero. Richard Werly, corrispondente di Parigi del quotidiano svizzero Le Temps, evidenzia in un forum una vera e propria "fuga generalizzata dei media" attorno a questo rimpasto, che dimostra il disinteresse anche dei lettori ed “elettori”, cioè il rischio di una "disconnessione generale degli elettori" da Macron.

 

Fonte www.latribune.f, ediz. 13.10.2018