Papa Luciani è diventato Beato
Durante l'Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare i
Sette i decreti promulgati questo mercoledì dalla Congregazione dei Santi su autorizzazione di Papa Francesco, a seguito dell'udienza concessa dal Santo Padre al Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Tra questi, il riconoscimento del miracolo attribuito "all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo I, Sommo Pontefice; nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, (oggi Canale d'Agordo, Italia) e morto il 28 settembre 1978 nel Palazzo Apostolico (Stato della Città del Vaticano)", a seguito del quale Albino Luciani è diventato a tutti gli effetti Beato.
L'annuncio è stato salutato nella diocesi di Belluno, di cui fa parte Canale d'Agordo, con le campane che hanno suonato a festa.
Così mons. Renato Marangoni, vescovo della chiesa di Belluno-Feltre ha commentato la notizia:
"La Chiesa di Belluno-Feltre «magnifica il Signore, perché ha guardato all'umiltà» del suo Servo, il venerabile Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, figlio di questa terra. Invito a suonare a festa le campane di tutte le chiese parrocchiali e frazionali della diocesi, questa sera alle ore 18.00, perché ci uniamo tutti a questo momento di lode e di gioia nella liturgia eucaristica o nella preghiera in famiglia.Con grande gioia abbiamo appreso, poche ore fa, la notizia che papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante un miracolo attribuito all'intercessione del nostro “don Albino”.Vediamo ora esaudirsi il desiderio che mons. Vincenzo Savio, mio predecessore di venerata memoria, aveva suscitato in questa diocesi, invitandola a cercare nelle sue radici le tracce di santità che il Signore ha seminato anche in queste valli tra le Dolomiti. Era il 23 novembre 2003, quando nella nostra Cattedrale si aprì il processo diocesano; era il 10 novembre 2006, quando mons. Giuseppe Andrich chiudeva la fase diocesana del processo; era il 9 novembre 2017, quando venne pubblicato il decreto sull'eroicità delle virtù. Dopo diciotto anni di lavoro, attesa e preghiera, giunge a buon fine un lungo cammino: la Chiesa di Roma, «che presiede alla carità delle Chiese», sancisce che una guarigione scientificamente inspiegabile è attribuita all'intercessione di Papa Luciani. È il passo che apre finalmente la strada alla beatificazione, desiderata da tante persone, che attestano una fama di santità, mai è venuta meno con il passare degli anni.Alla gratitudine che doverosamente esprimiamo al Signore, aggiungiamo un pensiero di riconoscenza anzitutto all'indirizzo di papa Francesco, che porta a compimento il desiderio di questa nostra Chiesa, promotrice della Causa. Ringraziamo i postulatori che si sono succeduti nella guida di quest'impresa: don Pasquale Liberatore (+2003), mons. Enrico dal Covolo e il cardinal Beniamino Stella, al cui fianco ricordiamo anche la vicepostulatrice dott. Stefania Falasca, il relatore generale padre Vincenzo Criscuolo e il nostro don Davide Fiocco. Ringraziamo tutti coloro che a suo tempo profusero impegno e competenza nella fase diocesana: il vicepostulatore, gli officiali del tribunale ecclesiastico, gli studiosi della commissione storica e di quella teologica e tutti gli altri collaboratori. È doveroso ringraziare anche quanti hanno aiutato la nostra piccola diocesi a sostenere il peso economico di un'iniziativa così importante.Dice l'atto di battesimo custodito nella canonica di Canale d'Agordo: «Luciani Albino, di Giovanni e di Tancon Bortola, di questa parrocchia […] nato il giorno 17 del corrente ottobre alle ore dodici meridiane, fu battezzato in casa dalla levatrice». Domenica prossima ricorderemo il suo compleanno, ma soprattutto l'anniversario del suo battesimo: nell'unica stanza riscaldata della semplice casa dei Luciani, con il battesimo amministrato in fretta per «imminente pericolo di vita», iniziava un cammino di santità che ora arriva agli onori degli altari. È sempre il mistero per cui il Signore guarda con predilezione all'umiltà di chi si affida a Lui: «et exsaltavit humilem».